anni 80

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  1. guglielmohostel
     
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    Come vivevano i ragazzi degli anni ‘70/’80 che non avevano cellulare, computer ed internet?

    Luciano Testi, Perito Industriale presso F. Corni di Modena (1978)
    Aggiornato 2 set 2017 · L'autore ha 420 risposte e 106.700 visualizzazioni di risposte
    Alla domenica i cinema si riempivano, alla sera in pizzeria, il sabato si cercava di emulare “La febbre del sabato sera”, molte discoteche aprivano il pomeriggio con musica della hit del momento, molte altre la sera con musica dal vivo ma chiudevano a un’ora decente e soprattutto il volume del suono, già alto era ancora accettabile, (negli anni ’80 c’è stata una corsa indecente tra discoteche a chi spara più decibel).
    Se eri fortunato d’abitare vicino ad un bar, frequentato solo dai “grandi” (i più vecchi di te) poteva essere un’occasione per entrare nel giro e imparare a giocare a carte (era il nonno che a casa ti insegnava), oppure a giocare a biliardo (qui ci pensava il papà), comunque si rimaneva lontani da alcol e birra e si tornava prima delle 24:00.
    La vita non veniva mai sconvolta dalle abitudini, tutte rimanevano nel sostenibile, ma non tutti quelli che abitavano in città ce la facevano, la droga era già un problema ma solo per i figli di “papa”.
    Io in quegli anni ero capace di leggere un libro a settimana e nell’80% dei casi di fantascienza, si andava in biblioteca per le ricerche e anche per vedere se c’era qualche ragazza che conoscevi, non avevo la TV e nemmeno la corrente elettrica fino al ‘76, mi piaceva dipingere, facevo atletica leggera 7 allenamenti a settimana in un periodo in cui lo sport di massa non si era avviato e quando ti vedevano passare per strada correndo suscitavi un misto tra ilarità e curiosità.
    Erano gli anni dell’austerity, quello vero con tutte le macchine ferme la domenica e durante la settima a targhe alterne su tutto il territorio nazionale eccetto chi per questione di pubblica utilità doveva spostarsi in auto come i medici. Così la domenica quando si faceva allenamento e si passava per la strada, anziché stare in fila indiana, ci mettevamo in parata per tutta la carreggiata per km di corsa. Indimenticabile.
    Sono gli anni in cui si è vista arrivare sul mercato la 128, ma le FIAT erano piene di difetti a causa dei continui scioperi, e di sistemi di controllo non troppo efficienti, ma erano trattative difficili, l’inflazione correva a due cifre arrivando a toccare il 18%.
    Ma il bello era poter girare con un motorino a presa diretta pagando la miscela 150 lire a litro (0,0774 €/litro), meno divertenti erano i carburatori che alimentavano i cosiddetti cinquantini che spesso ti lasciavano a piedi e avevi sempre con te un kit di chiavi e una candela di scorta dentro all’opportuno “bussolotto” di latta appeso sotto il sellino.

    Tutte le amicizie, contatti, conoscenze, non erano fittizie ma tutte reali. Alle fiere e sagre locali si partecipava sempre, si vedevano tutti, un po’ di meno quando andavi in chiesa alla domenica, attività da svolgere tassativamente, pena sgridate pazzesche.
    Molti film li ho visti nella canonica, si pagava molto meno che andare al cinema ma molto presto iniziai a vedere le proiezioni nelle vere “sale cinematografiche”.
    Abitando in campagna, tutto il cibo era a km ZERO nel vero senso della parola, debbo fare uno sforzo per ricordare quello che si comprava, … ah, ricordo, sale, zucchero (scontato in sacchi da 50 kg), formaggio (scontato), farina, olio, quando a natale si faceva il panettone secondo antica ricetta si comprava una lista di ingredienti, ma sto già elencando quisquilie.

    Non si andava al mare con tutta la famiglia, era impossibile, chi lavora la terra e ha anche poco bestiame lavora 360/360, si mandavano i figli al mare o in montagna presso le suore che avevano un bagno con spiaggia separata dalle altre con rete metallica per non perdere i pargoletti in affidamento.

    Vero la fine degli anni ’70 è stata ridotta l’età per avere accesso al voto da 21 a 18, ho fatto in tempo a votare prima di arrivare a 21. Erano anni in cui andava a votare almeno l’80% degli aventi diritto.
    A scuola c’erano parecchi movimenti studenteschi, erano nati i decreti delegati con cui si eleggevano i rappresentanti per cercare di disciplinare quello che appariva in modo evidente una coda irrazionale dei movimenti studenteschi degli ultimi dieci anni e nati sul finire degli anni ‘60. Con mia sorpresa giunsi secondo per numero di voti ricevuti.

    Quando giravi per strada vedevi solo italiani autoctoni, io ho visto il primo nero andando in chiesa, era un prete, non si vedevano cinesi, non c’erano “vu cumprà”, erano anni in cui gli unici aerei che vedevo erano quelli militari a reazione che venivano a fare le esercitazioni sopra la mia abitazione per ragioni topografiche, era impossibile non fermarsi a guardare quando uno di loro sopra la nostra casa saliva in verticale (immaginate il frastuono) fino a diventare un puntino e poi spegneva il motore e si capovolgeva con la punta rivolta al terreno tornava giù e noi ad aspettare il momento in cui lo riaccendeva (nessuno parlava) e non rilasciavano scie chimiche, anzi, vedevi il fumo di scarico nero, passavano la barriera del suono a 2000 mt dal suolo e nessuno si allarmava, oggi scuoto la testa sconsolato quando in migliaia fanno suonare i centralini se per un caso fortuito un aereo militare deve fare una missione urgente per identificare un aereo senza credenziali e supera la barriera del suono, addirittura devono rilasciare un comunicato ufficiale (ma per favore).

    Non c’erano supermercati, era il fornaio locale che vendeva le cose più utili, ma c’era lo scarpolino e magari molti giovani d’oggi non sanno nemmeno cos’è, c’era il sarto (quando compravi un vestito spesso era necessario adattarlo), era il periodo del Loden ma i nonni usavano ancora il tabarro, i jeans sono arrivati verso la fine degli anni ’70 e molti pantaloni erano a zampa d’elefante ed era una moda apprezzata dai giovani, comiciarono a diffondersi i veri Ray-ban firmati, erano ineguagliabili, lo rimangono anche oggi, li acquistai, ora non so più che fine hanno fatto, ho guardato su internet e prenderei 100 € a venderli.

    Questo e tanto altro ci sarebbe da dire.
    Negli anni ’80 ho iniziato a lavorare tosto e si inizia a perdere il contatto con la realtà, nel senso che ti guardi in giro un po’ di meno, il mondo del lavoro era un universo nuovo, difficile, di competizioni.

    Non è vero che negli anni ‘70/’80 non vi fossero computer :)

    A cavallo tra i due decenni presi uno ZX Sinclair prima che Commodore e Amiga spopolassero con i primi giochi. “Space Invaders” era solo un gioco da bar di fianco al flipper. Purtroppo il mio Sinclair aveva una ROM da 8 kb e solo (udite, udite) 1 kb di RAM e il basic precaricato, il processore un clone dello Z80. Un’espansione di RAM esterna da 64 kb costava 350.000 Lire, molto più del Sinclair. Lo collegavo a un televisore in b/n e come supporto di massa esterno un registratore/riproduttore di cassette. Fu così che imparai il BASIC con il manuale in inglese (che non conoscevo), riuscivo a fare un cerchio perfetto usando degli asterischi e avanzavano pochi byte.
    Anni dopo, lessi che nel 1986 un possessore di un Sinclair come il mio, forse con qualche aggiunta non standard come un modem e i famosi 64kb di Ram, collegandosi alla rete telefonica bucò il server militare francese Cray-1, all’epoca un supercomputer, che usavano per analizzare i dati dei test atomici che i francesi facevano alle isole Mururoa.

    Avevo la consapevolezza dell’unicità di quell’esperienza, non ho mai parlato con un’altro possessore di un Sinclair, eravamo mosche bianche. Oggi succede esattamente il contrario, è facilissimo trovare qualcuno che ha il tuo cellulare o computer.

    Per lavoro misi le mani anche su un Apple II, su cui sviluppai qualcosa grazie ai rudimenti di basic appresi fortunosamente.
    Ma non mancai all’appuntamento dello SMAU del 1982 dove appariva il computer della Apple, LISA con interfaccia grafica, SO Unix, multitasking, (due utenti diversi potevano salvare due file con lo stesso nome ed estensione nella medesima directory), aveva una suite di cinque programmi per la produttività in ufficio, una connessione alla linea telefonica, mentre l’IBM si affacciava sul mercato con il suo primo PC a linea di comando.

    Nel ’85 non resistetti e presi un MacintoshPlus con le cui caratteristiche riuscivo a crearmi anche del lavoro.

    In quegli anni divertendomi a mettere le mani sui computer mi sono fatto delle basi, ma non iniziai a fare il programmatore (come si vede nel mio profilo sono un Perito Industriale, ma non avevo difficoltà, programmare mi piaceva), perché, all’epoca gli stessi negozi ti davano copie di tutto quello che circolava. Fare un gioco? Come facevi a proteggerlo!

    Comunque si stava aprendo una porta gigantesca, quella dell’era informatica che aveva appiccicato tante persone e chi vendeva PC faceva soldi a palate.

    Il germe informatico di allora ha portato all’iPhone, FB e Quora e quant’altro, ed io ho vissuto la nascita dei primi stadi evolutivi.

    In questi medesimi anni si verificavano in Italia parecchi attentati, e vi sembrerà strano ma ricordo esattamente dove ero e cosa facevo quando rapirono A. Moro e quando avvenne la strage di BO.
    Chi viaggiava in treno non temeva che si fermasse per guasti, ma per paura di attentati, specialmente in galleria nel tratto BO-Roma.


    commento

    questo non si è inventato niente

    era proprio cosi
     
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  2. gasiot
     
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    condivido ...anche se son vissuto già 10 anni prima

    quando sui muri non c'erano messaggi politici ma un sano
    viva la figa
     
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  3. guglielmohostel
     
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    CITAZIONE (gasiot @ 7/12/2018, 01:20) 
    condivido ...anche se son vissuto già 10 anni prima

    quando sui muri non c'erano messaggi politici ma un sano
    viva la figa

    vero

    un Italia bonaciotta e diciamo molto paesana
     
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  4. CapUltimo
     
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    Condivido quasi tutto. Ricordando che in sicilia qualcosa di diverso c'è sempre stato.
     
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  5. guglielmohostel
     
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    CITAZIONE (CapUltimo @ 7/12/2018, 08:45) 
    Condivido quasi tutto. Ricordando che in sicilia qualcosa di diverso c'è sempre stato.

    Nell'79 conobbi un Siciliano di Niscemi che si presentò nella combricola, aveva i pantaloni a quadri scampanati a zampa di elefante :asd:


    glielo ricordo sempre, siamo grandi amici da 40 anni e oramai penso che lo saremo fino alla morte :hh:
     
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  6. CapUltimo
     
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    Anche io li avevo, ma coi tasconi laterali. :hh:
     
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  7. guglielmohostel
     
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    CITAZIONE (CapUltimo @ 7/12/2018, 15:35) 
    Anche io li avevo, ma coi tasconi laterali. :hh:

    Cap cerchiamo di darci dentro un po di più, alla prima puntata hai fatto un po cagare

    per favore ammazzami quel narcos con la barbetta che mi sta sui coglioni :pk:

    daghe a drè che sei pagato!!


    images_17
     
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  8. CapUltimo
     
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    E' già morto solo che lui ancora non lo sa.
     
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    In effetti quando uno muore si accorgono gli altri.
     
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  10. guglielmohostel
     
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    CITAZIONE (CapUltimo @ 20/12/2018, 09:22) 
    E' già morto solo che lui ancora non lo sa.

    Bella Cap

    ottimo finale, mi è piaciuta la testata, la lotta per arrivare al coltello, il capovolgimento e l'infilzata al Cavron

    il lancio del coltello nel finale quando il narcos sparava è stato il Top :pk:

    ti sei guadagnato la michetta

    la prossima volta un po meno morti per favore

    ah! daje da magnà al falco

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    hulk e poi??
     
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    wonder woman... gli altri non li conosco :ono:

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    già wonder woman vero

    ma vista di sfuggita anche nel cinema
     
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19 replies since 7/12/2018, 01:14   562 views
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