Scandalo emissioni “truccate”

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  1. *Milena*
     
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    Scandalo emissioni “truccate” negli Stati Uniti, Volkswagen sospende le vendite e crolla in Borsa
    L’Epa ordina alla casa tedesca di ritirare dal mercato 482mila auto: «Un software truccava i dati». Stop ai modelli dei motori quattro cilindri diesel Vw e Audi. La casa automobilistica si scusa. Il titolo perde il 17%. E ora anche Berlino chiede informazioni


    Terremoto Volkswagen per il caso delle emissioni «truccate» negli Stati Uniti. L’amministrazione Obama accusa la casa automobilistica tedesca di aver ingannato le autorità americane violando le norme antismog in vigore. Il gruppo ammette le violazioni e paga subito un prezzo salatissimo: il titolo in Borsa crolla del 17% (dopo che in giornata aveva toccato -22%).

    IL SOFTWARE E LA PRESUNTA TRUFFA
    L’Epa, nel dettaglio, accusa Volkswagen di aver intenzionalmente utilizzato un sofisticatissimo software progettato per aggirare i controlli sulle emissioni inquinanti dei propri veicoli. Software installato sulle centraline dei motori 4 cilindri diesel in grado di attivarsi automaticamente solo quando l’auto sta effettuando un test anti-smog, e in grado di abbattere drasticamente le emissioni.

    L’accusa dell’Epa è quindi quella di aver violato le norme del Clean Air Act. Wolfsburg ha ammesso di aver utilizzato il software.

    “BRUCIATI” 13 MILIARDI DI EURO
    Sarà il prosieguo delle indagini a rivelare l’entità delle violazioni del gruppo di Wolfsburg. In particolare i modelli nel mirino sono tutti diesel: dalla Volkswagen Jetta, alla Beetle, alla Golf, passando per la Passat. Ma anche l’Audi 3. Volkswagen ha inoltre annunciato la sospensione delle vendite dei modelli dei motori quattro cilindri diesel Vw e Audi negli Stati Uniti. In attesa della multa, il crollo dei titoli Volkswagen alla borsa di Francoforte costa 12,9 miliardi di euro ai soci della casa automobilistica tedesca. Le azioni ordinarie hanno perso il 17,14%, a 133,7 euro, mentre le privilegiate il 18,6%, a 132,2 euro. Dai 76,24 miliardi di venerdì la capitalizzazione di borsa è scesa a 63,33 miliardi di euro.

    TRADITA LA FIDUCIA
    La drammatica giornata sul mercato azionario riflette bene anche il “trauma” nazionale. Sono tanti i tedeschi esterrefatti, nell’apprendere di questo eclatante aggiramento delle norme. A nulla sono valse infatti le scuse dell’amministratore delegato Martin Winterkorn, che ancora una volta - dopo esser sopravvissuto alla guerra di potere con il patron Ferdinand Piech - rischia di perdere il posto: «Io personalmente sono profondamente dispiaciuto che abbiamo spezzato la fiducia dei nostri clienti e del pubblico. Coopereremo pienamente con le agenzie responsabili, con la trasparenza e l’urgenza, necessarie, per stabilire tutti i dettagli del caso». Il gruppo ha ordinato una indagine esterna sull’accaduto. «La fiducia dei nostri clienti e del pubblico - ha aggiunto Winterkorn - è e continua ad essere la nostra risorsa più importante. Noi di Volkswagen faremo tutto ciò che deve essere fatto in modo da ristabilirla».


    Dal software anti-controlli al rischio stangata: le dieci cose da sapere
    Quali sono le accuse contro Volkswagen?

    Secondo l’Epa (l’agenzia federale Usa per la protezione ambientale) il secondo costruttore di auto al mondo avrebbe ingannato le autorità statunitensi, violando le norme anti-smog con le Audi e Vw a 4 cilindri prodotte tra il 2009 e il 2015,



    In che modo?

    Il colosso di Wolfsburg avrebbe progettato un software, montato sulle centraline dei motori 4 cilindri diesel, capace di rilevare quando la macchina è sottoposta ai test sulle emissioni, in modo da tenere attivo il sistema di controllo soltanto in quel periodo di tempo. Negli altri momenti, secondo l’Epa, le auto inquinerebbero molto più di quanto comunicato.



    Che cosa rischia ora Volkswagen?

    L’Epa ha ordinato alla casa tedesca di ritirare dal mercato 482 mila vetture: «Utilizzare un dispositivo sui veicoli per aggirare gli standard di inquinamento è illegale e anche una minaccia per la salute pubblica» ha detto il vice direttore dell’agenzia, Cynthia Giles.



    Quali sono i modelli sotto accusa?

    Le vetture che devono essere richiamate sono: Jetta 2009-2015; Beetle 2009-2015; Audi A3 2009-2015; Golf 2009-2015; Passat 2014-2015.



    Come impatterà la vicenda sui conti?

    Il gruppo guidato dall’ad Martin Winterkorn, uscito vittorioso dalla battaglia con l’ex presidente Ferdinand Piech, potrebbe essere obbligato a pagare una multa da 18 miliardi di dollari. Il titolo del gruppo, in Borsa, è arrivato a perdere fino a un quinto del suo valore.



    La tempesta finirà con il pagamento della multa?

    Probabilmente no: l’agenzia Fitch ha spiegato che il rating «A» assegnato a Volkswagen potrebbe essere messo «sotto pressione». Secondo Fitch le accuse arrivate dall’America potrebbero «minare seriamente l’immagine del brand».



    Come farà Volkswagen a pagare la possibile multa da 18 miliardi?

    La casa tedesca dovrebbe essere in grado di assorbire i potenziali esborsi legati alla stangata negli Usa grazie a 5-5,5 miliardi di euro provenienti dalla vendita delle quote in Lease Plan e in Suzuki e ad un «cash flow» previsto a 3,5 miliardi di euro nel 2015, dopo un pagamento di dividendi per 2,3 miliardi, e a circa 5 miliardi all’anno dopo i dividendi nel 2016 e nel 2017.



    I problemi di Vw sono limitati agli Stati Uniti?

    No. Il governo ha chiesto ai costruttori automobilistici di fornire informazioni per verificare che non ci siano state anche in Germania manipolazioni dei dati anti-inquinamento, simili a quelle ammesse da Volkswagen negli Stati Uniti. «Ci attendiamo dai costruttori automobilistici informazioni affidabili, affinché la Kba, l’autorità competente, possa verificare se manipolazioni comparabili abbiano avuto luogo anche in Germania o in Europa», ha detto Andreas Kubler, portavoce del ministero dell’Ambiente.



    Come ha reagito Volkswagen?

    L’ad di Volkswagen ha interrotto le vendite dei modelli finiti sotto accusa e ha annunciato di aver ordinato un’indagine esterna. Winterkorn si è detto «profondamente dispiaciuto» per la violazione delle regole Usa.



    Si tratta di un episodio isolato?

    No. Quella contro Volkswagen è , l’ennesima offensiva dell’amministrazione Usa nei confronti dei colossi dell’auto, dopo la stangata su General Motors che ha patteggiato la cifra di 900 milioni di dollari per chiudere definitivamente l’indagine penale sulle sue auto difettose. Lo scorso anno era stata Toyota ad essere costretta a pagare 1,2 miliardi di dollari.
     
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  2. NasterBlaster
     
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    OH, è una tedesca.

     
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  3. Proff Termidor
     
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    CITAZIONE (NasterBlaster @ 22/9/2015, 22:33) 
    OH, è una tedesca.


    :asd:

    che figura di merda!
    e piu' che il crollo in borsa, di immagine e di multa metteri in conto le class action:
    penso alle multinazionali che ormai quando devono scegliere le auto per la flotta aziendale di dipendenti e dirigenti hanno anche il rispetto ambientale su emissioni e consumi come parametro che hanno scelto vetture del gruppo vw-audi?
    e ora?
     
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    mi sembra strano che questo trucchetto venga usato solo dai tedeschi :rolleyes:


    comunque è divertente rivedere le vecchie pubblicità :asd:

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    peccato che non ne abbiano fatto uno sulla riduzione dell'inquinamento
     
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    Non che ci abbia mai creduto, guardo ai singoli individui e non ai popoli, ma i tedeschi con questa vicenda, hanno perduto il "primato morale e civile" di cui hanno sempre fatto sfoggio negli ultimi decenni!
    Non c'è un singolo angolo di questo pianeta dove non alligni l'umana corruzione!
     
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    CITAZIONE (bergamasca* @ 24/9/2015, 08:11) 
    Non che ci abbia mai creduto, guardo ai singoli individui e non ai popoli, ma i tedeschi con questa vicenda, hanno perduto il "primato morale e civile" di cui hanno sempre fatto sfoggio negli ultimi decenni!
    Non c'è un singolo angolo di questo pianeta dove non alligni l'umana corruzione!

    Me sembri Isaia! :lol:
     
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    e meno di una settimana fa ho subito un brutto tamponamento con una Golf 2002...
    a parte le emissioni non a rischio in quel caso , è curioso che sia rimasta danneggiata maggiormente l'auto del coglionazzo al cellulare che ci è venuto addosso, di dimensioni quasi il doppio.
    Conosco bene Germania e tedeschi, sono anche tanto paraculi.
     
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    bufera anche su Bmw: “Per la X3 emissioni su strada 11 volte limite Ue”.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/24...ite-ue/2064347/
     
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    sono sorpreso; a mio parere anche il governo tedesco ha chiuso un occhio, e anche i concorrenti fanno cose simili

    ora la germania non potrà più fare la voce grossa con gli italiani "spaghetti pizza e mandolino"; anche loro imbrogliano

    si potrà sempre rinfacciare loro questo

    l'italia deve riuscire a sfruttare questi scandali per riprendere quote di mercato nel manifatturiero; sulla carta noi siamo più bravi ma non c'è il loro sistema intorno
     
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    Mah! Per me non ha senso oggi farsi le scarpe tra europei.
     
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  13. Alberto Ezechiele
     
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    Volkswagen, quella prima truffa ai tempi di Hitler
    Nel 1938 venne promessa un’auto a milioni di tedeschi per 5 marchi alla settimana, ma nessuno vide mai ciò per cui aveva pagato (eccetto Hitler)



    Anche l’inizio della Volkswagen è segnata da una vicenda poco edificante, per non dire di peggio. Migliaia di tedeschi pagarono buona parte del prezzo dell’auto ma non videro mai la loro vettura. Con lo scoppio della guerra la fabbrica creata per costruire “l’auto del popolo” che avrebbe dovuto motorizzare la Germania (fino ad allora solo un tedesco su 50 aveva un’automobile) venne riconvertita alla produzione militare e i clienti rimasero con in mano un pugno di mosche. La fabbrica era stata inaugurata da Adolf Hitler nel 1938 e, su iniziativa di Ferdinand Porsche, aveva in progetto di realizzare l’antesignana del Maggiolino.

    «Un’auto capace di portare due adulti e due bambini a cento chilometri l’ora», aveva ordinato il Führer. La Volkswagen, da costruire in almeno un milione di esemplari, sarebbe costata 990 marchi e la gente l’avrebbe pagata con uno schema di risparmio settimanale:«Funf Mark die Woche musst du sparen, willst du im eigenen Wagen fahren», Cinque marchi alla settimana devi risparmiare se la tua macchina vuoi guidare. Gli acquirenti avevano in mano un libretto sul quale venivano attaccati i buoni che certificavano i versamenti. Si iscrissero più di trecentomila tedeschi, che pagarono regolarmente le loro quote. Con il 1939 e l’invasione della Polonia, i programmi della fabbrica cambiarono. Si iniziarono a produrre (in buona parte grazie al lavoro degli schiavi prelevati dai campi di concentramento) le Kübelwagen, vetturette militari che la Wehrmacht usò su tutti I fronti. Nessuno vide mai una Volkswagen, a parte Hitler al quale prima della guerra ne venne consegnato un prototipo in una cerimonia ripresa dai cinegiornali. Agli acquirenti rimasero solo i libretti con sopra attaccati i buoni pagati.
     
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  14. Proff Termidor
     
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    CITAZIONE (bergamasca* @ 24/9/2015, 12:54) 
    bufera anche su Bmw: “Per la X3 emissioni su strada 11 volte limite Ue”.

    www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/24...ite-ue/2064347/

    vediamo cosa succedera'.
    poi per esulare un cicinino: c'e il discorso sempre aperto dei filtri antiparticolato sui diesel, che trasformano l'inquinante pm0 in altra sostanza sempre cancergena ma per la legge ok ...
    questo per dire che forse il futuro del diesel e' a rischio.
    il grupo audi vw cosi' come bmw da anni stava appunto cercando di far breccia nel mercato statunitense ancora molto affezionato al benzina con questo tipo di motore:
    con questo scandalo per farlo apparire piu' pulito probabilmente lo si affossera'
     
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  15. jona0
     
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    Le auto VW hanno grossi problemi: vanno bene e consumano poco.

    Questo non piace alle case automobilistiche americane. Che vogliono affossare i motori diesel per tornare a vendere i soliti, vecchi, motori V8 a benzina.
     
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51 replies since 21/9/2015, 20:14   461 views
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