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    Un bellissimo cielo in Trentino oggi

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    vaddavialcù

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    CHI SONO GLI OVER 50 ?
    Ve lo spiego subito:
    - Sono gli adolescenti e i ragazzi degli anni 70 e 80;
    - Sono quelli che uscivano in motorino d'inverno senza casco e con i capelli bagnati e arrivavano con le stalattiti di ghiaccio in testa(😱);
    - Sono quelli che si incontravano al "solito posto" perché nessuno aveva soldi per entrare al bar;
    - Sono quelli che andavano minimo in due in motorino dopo aver messo insieme le monete per fare miscela;
    - Sono quelli che la cosa più importante era trovarsi per la voglia di stare in compagnia;
    -Sono quelli che si scambiavano i dischi preferiti;
    -Sono quelli che durante le vacanze estive si cercavano un lavoretto per non chiedere soldi ai genitori;
    -Sono quelli dell'autostop per sentirsi liberi;
    - Sono gli sciami di ragazzi allegri e spensierati come oggi non se ne vedono più in giro;
    -Sono quelli che ....o tutti o nessuno;
    -Sono quelli che d'inverno facevano l'amore in macchine malandate con i sedili non reclinabili!
    FATICA INUTILE TENTARE DI CAMBIARLI !
    RASSEGNATEVI E SMETTETE DI ROMPERE LE BALLE CON RIDICOLI PRETESTI E IMMONDE COSTRIZIONI. 😄
    Siamo quelli cresciuti senza il telefono azzurro, le sberle le abbiamo già prese da piccoli adesso abbiamo una corazza fortissima e non ci fa paura nulla.
    NON MOLLEREMO MAI.

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    FOVALO

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    Diciamo anche over 60… e che affrontavamo le difficoltà, le sconfitte e le ciabatte volanti della mamma senza bisogno dello psicologo.
     
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    Sia o quelli che, dei 190 ce ne facevamo un baffo.
     
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    nostalgia canaglia
     
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    vaddavialcù

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    C'era una volta la vacanza estiva
    che durava dai due ai tre mesi.
    Aveva un nome obsoleto ed in
    disuso, "la villeggiatura". Tanti
    partivano addirittura ad inizio
    giugno od ai primi di luglio e tornavano a metà settembre.
    L' autostrada era una fila di Fiat 850, 600, 1100, 127, 500 e 128, Maggiolini e Prinz. Non era guardato affatto chi aveva la Bmw la Mercedes o l'Audi, perché gli status symbol allora non esistevano. Era tutto più semplice e più vero. La vacanza durava talmente tanto che avevi la nostalgia di tornare a scuola e di rivedere
    gli amici del tuo quartiere, ed
    al ritorno non ricordavi quasi
    più dove abitavi. La mattina in spiaggia la 50 lire per sentire le canzoni dell'estate nel juke box
    o per comprare coca cola e pallone.
    Il venerdì chiudevano gli uffici e tutti i papà partivano e venivano per stare nel fine settimana con le famiglie. Si mandavano le cartoline che arrivavano ad ottobre ma era un modo per augurare "Buone vacanze da..." ad amici e parenti.
    Malgrado i 90 giorni ed oltre di ferie, l'Italia era la terza potenza mondiale, le persone erano piene di valori e il mare era pulito.
    Si era felici, si giocava tutti insieme, eravamo tutti uguali e dove mangiavano in quattro mangiavano anche in cinque, sei o più. Nessuno aveva da studiare per l'estate e l'unico problema di noi ragazzi era non bucare il pallone, non rompere la bicicletta e le ginocchia giocando a pallone altrimenti quando rientravi a casa ti prendevi pure il resto.
    Il tempo era bello fino al 15 di Agosto, il 16 arrivava il primo temporale e la sera ci voleva il maglioncino perchè era più fresco.
    Intanto arrivava settembre, tornava la normalità. Si ritornava a scuola, la vita riprendeva, l'Italia cresceva e il primo tema a scuola era sempre.
    "Parla delle tue vacanze". Oggi è tutto cambiato, diverso. La vacanza dura talmente poco che quando torni non sai manco se sei partito o te lo sei sognato. E non vai ai Caraibi a Sharm o altro. O magari hai tante cose da fare che forse è meglio se non parti proprio, ti stressi di meno.
    Una risposta certa è che allora eravamo tutti più semplici, meno viziati e tutti molto più felici, noi ragazzi e pure gli adulti. La società era migliore, esisteva l’amore, la famiglia, il rispetto e la solidarietà. Fortunati noi che abbiamo vissuto così.
    La vita era quella vera insomma.


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    in effetti

    viaggio verso la Romagna a tappe , chi aveva la 600 chi la 500 , chi andava verso il meridione sacrifici si era preso la 124

    con la 600 il viaggio verso la Romagna durava 2 giorni , sosta a Mantova da mia nonna

    ma c'era pure gente che facevano 4 fermate , appena vedevano campagna si fermavano aprivano seggiolini bevevano e magnavano , viaggi Pionieristici

    oggi c'è gente che lotta con il tempo 180/190 km/h in autostrada per arrivare al mare un ora prima
     
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    Se non ci sono più delle vere e proprie vacanze lo devi ai governi stile quello che ora tanto sostieni.
     
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    Da quelle immagini sono passati almeno 50 anni se non 60, e ce ne sono passati di governi e non tutti come quelli che sostiene Gugli
     
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    Errata corrige: che tanto sostENETE.
     
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    Dal 2018 al 2021 abbiamo avuto chi ha cercato di riportare in auge i diritti dei lavoratori. E voi ci buttate su la vostra merda.
    Questo è quanto.
     
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    Nessun altro movimento politico avanza proposte finalizzate a ripristinare i diritti dei lavoratori in Italia come questo:

    Siamo il paese che in Europa dal 1993, anno d’inizio della fase di flessibilizzazione del mercato del lavoro, è cresciuto meno in termini di produttività. La flessibilizzazione del mercato del lavoro non è stata, infatti, accompagnata da un più elevato livello di spesa sociale per l’occupazione e più in generale, per le politiche attive del lavoro. Tutto ciò ha provocato l’esplosione del lavoro a termine e del precariato, con conseguente aumento della disuguaglianza di reddito e calo del potere di acquisto dei lavoratori. Per far ripartire la macchina economica di questo Paese servono gli Investimenti. L’'investitore pubblico, come Keynes insegna, ha un ruolo fondamentale soprattutto in periodi di recessione o di diffidenza da parte dell'investitore privato. Obiettivi Salario minimo garantito e smart working Tra gli obiettivi considerati prioritari dal Movimento 5 stelle in tema di mercato del lavoro, è possibile annoverare il raggiungimento di un salario minimo garantito, l’implementazione dello smart working, l’adozione di un equo compenso per tutti e l’introduzione di tutele nei confronti delle lavoratrici, lavoratori autonomi e non. Reddito di cittadinanza Di primaria importanza anche l’inserimento del reddito di cittadinanza. Proposte 1. Lavoro Autonomo Con la risoluzione in Commissione Lavoro n. 8/00160 e la proposta di legge n.3108 del 7 maggio 2015 il M5S ha proposto l’introduzione di disposizioni per la tutela e la valorizzazione dei lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata degli artigiani e commercianti. La proposta di legge è stata abbinata e assorbita dal DDL sul Lavoro Autonomo presentato dal Governo, che ha accolto parte delle proposte del M5S in materia di tutela per maternità, congedi parentali, malattia e infortunio, deducibilità spese di formazione e aggiornamento. Tra le proposte avanzate dal M5S ancora da attuare si evidenziano: - l'estensione delle tutele anche agli artigiani e commercianti; - l'abolizione del minimale Inps; - l'esclusione dei professionisti dal pagamento dell'Irap; - la riduzione degli adempimenti amministrativi e del numero di scadenze fiscali; - la semplificazione e revisione dei codici Ateco; - l'introduzione di parametri standard per la definizione dei compensi, proporzionati alla quantità e alla qualità del lavoro svolto (equo compenso); - la deducibilità spese per iscrizione ad associazioni e per attestazioni di qualificazione ai sensi della L. 4/2013; - la riorganizzazione dell'iscrizione alla gestione separata INPS; - la sospensione, in caso di malattia e infortunio, anche dal versamento di tributi, imposte ed esclusione dagli studi di settore/indici di affidabilità; - la rateizzazione per la restituzione dei contributi, senza interessi di mora; - il riconoscimento della contribuzione figurativa in caso di malattia; - la misura minima di contributi per l'accesso alle tutele, calcolata negli ultimi 36 mesi; - estensione della L. 104/92 anche ai lavoratori autonomi. 2. Equo compenso Introduzione di una disciplina dell’equo compenso, che attui effettivamente l’articolo 36 primo comma della Costituzione, rispetto a quanto fatto di recente, al fine di garantire un compenso economico proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto e a salvaguardia della qualità delle prestazioni professionali per tutti i lavoratori autonomi. Prevediamo l’istituzione di un tavolo tecnico di esperti, nominati anche dall'Istat e dalle organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori, al fine di elaborare misure volte ad una significativa revisione e semplificazione dei codici Ateco dell'attività dei professionisti, consistenti nella riduzione della classificazione delle attività economiche, fino al carattere numerico che identifica il gruppo professionale. 3. Salario minimo La finalità della proposta è garantire una retribuzione equa al lavoratore in modo da assicurargli una vita e un lavoro dignitoso in condizioni di libertà, equità, sicurezza e dignità. Inoltre l'introduzione del salario minimo garantisce maggiore potere di acquisto ai lavoratori influendo positivamente sull’economia italiana. Esso dà attuazione ai principi sanciti dall'articolo 36 della Costituzione stabilendo che la retribuzione oraria lorda applicabile a tutti i rapporti aventi per oggetto una prestazione lavorativa, non possa essere inferiore ai nove euro l’ora; tale valore deve essere comunque calcolato in modo che sia almeno il 20 - 30% al di sopra della soglia di povertà calcolata dall’Istat per il singolo individuo. Per i contratti di lavoro in essere, fatte salve le condizioni di miglior favore, il salario minimo orario si applica al livello retributivo inferiore e si procede altresì alla riparametrazione dei livelli superiori fino ai successivi rinnovi. Il salario minimo orario si applica a tutti i lavoratori, subordinati e parasubordinati, sia nel settore privato, sia in quello pubblico laddove si ricorra a contratti di collaborazione coordinata e continuativa. In ogni caso tali disposizioni debbono essere rispettate per tutte le categorie di lavoratori e settori produttivi in cui la retribuzione minima non sia fissata dalla contrattazione collettiva, la quale peraltro, non può fissare minimi salariali inferiori allo SMO. Il salario minimo orario viene anche applicato a particolari figure autonome di lavoro come i praticanti degli studi professionali. Per garantire l’effettività delle disposizioni contenute nel disegno di legge è prevista una sanzione amministrativa a carico dei datori di lavoro che violino l’obbligo salariale minimo. 4. Riduzione delle disparità salariali Riteniamo sia necessario un incremento del trattamento retributivo in favore dei lavoratori meno retribuiti e l’introduzione di un principio universale di collegamento tra le retribuzioni più basse e quelle più alte, attraverso l'elaborazione e la conseguente applicazione di un coefficiente obbligatorio utile a ridurre la disuguaglianza salariale, osservando criteri di proporzionalità, uguaglianza e ragionevolezza. Vorremmo inoltre introdurre dei limiti ai trattamenti economici annui onnicomprensivi dei dirigenti e degli amministratori di società quotate nei mercati regolamentati, proporzionati alla retribuzione minima mensile definita dalla legge, ovvero dalla contrattazione collettiva nazionale applicabile, nel rispetto dell’articolo 36 della Costituzione e fatte salve le retribuzioni più favorevoli ai prestatori di lavoro previste dai contratti collettivi. 5. Contratti di lavoro Prevediamo sia la reintroduzione della causalità per i contratti a tempo determinato, sia la previsione, nei casi di cessazione, proroga o rinnovo del rapporto di lavoro a termine, di un’ indennità aggiuntiva proporzionata alla retribuzione complessiva, dovuta al lavoratore per l’intera durata del contratto di lavoro a tempo determinato. Tale indennità è finalizzata a rendere il contratto a termine più favorevole per il lavoratore. Per quel che concerne il lavoro occasionale, proponiamo l’introduzione di 2 strumenti, uno per famiglie, con i cosiddetti “chéque”, per l’acquisto di prestazioni di lavoro accessorio per servizi alla persona, alla famiglia e all’abitazione domestica, e l’altro per piccoli imprenditori e prestatori di lavoro, con il contratto di lavoro telematico. Quest’ultimo nei casi di attivazione di rapporti di lavoro brevi, saltuari o occasionali, ma anche per esigenze di lavoro straordinarie. Tramite un’apposita piattaforma online (click contratto), interconnessa con l'Inps e in grado di superare gli adempimenti (elaborazione della busta paga, comunicazioni all'Inail, Inps, Centro per l’Impiego, ecc.), si abbatteranno i costi amministrativi. A tal fine verrà definito un quadro normativo unitario da applicare ai dipendenti dalle piattaforme digitali o ai lavoratori della gig-economy, nell'ambito del quale considerare, in particolare, l’applicazione di adeguati standard di protezione sociale e delle condizioni di lavoro, anche con riferimento a informazioni complete su diritti ed obblighi, il corrispondente livello di protezione sociale e sull'identità del datore di lavoro. 6. Pubblico impiego La proposta è quella di sbloccare il turn over della contrattazione nel pubblico impiego, in maniera selettiva, in modo da inviare i giovani in amministrazioni che hanno pesanti deficit di organico e che necessitano d’ impiegati con elevate competenze. 7. Donne e lavoro Le proposte includono la previsione di sistemi di audit interni per prevenire e contrastare le disparità di genere e incentivare buone pratiche che le evitino, nonchè l’implementazione di misure premiali per le aziende che rimuovono le discriminazioni. Proponiamo inoltre l’ innalzamento delle indennità di maternità dall’80% al 100% e un premio di 150 euro al mese, per 3 anni, a maternità conclusa, per le donne che rientrano al lavoro, e sgravi contributivi per le imprese che mantengono al lavoro le lavoratrici dopo la nascita dei figli. Prevediamo anche l’introduzione dell’IVA al 4% per l’acquisto di prodotti neonatali, per l’infanzia e per la terza età, aumentare l’importo detraibile per l’assunzione di colf e badanti e il rifinanziamento del Piano straordinario per lo sviluppo dei servizi socio-educativi per realizzare asili nido pubblici. 8. Flessibilità dell’orario di lavoro e Smart Working Il M5S ha presentato in Parlamento una proposta di legge sulla flessibilità dell’orario di lavoro, per favorire la conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro (pdl 3120 del 15/5/2015), che è stata assorbita dal DDL del Governo "Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato". Tra le proposte da attuare in relazione alla flessibilità dell’orario di lavoro si evidenziano le seguenti: la banca delle ore come strumento per superare lo straordinario e la possibilità per il lavoratore di determinare l’inizio e il termine dell’orario di lavoro nell’ambito di una fascia di presenza obbligatoria. Riteniamo che lo smart working debba essere considerata una modalità di svolgimento dell’attività lavorativa di carattere volontario e reversibile, la previsione di una cornice di contrattazione collettiva, il diritto alla disconnessione con l’individualizzazione delle fasce di reperibilità, nonché di periodica formazione e incontri con il team dei dipendenti per favorire l’inclusione e il lavoro di gruppo. 9. Politiche attive del lavoro Investimento di 2 miliardi di euro. Nonostante già dal Libro Bianco del 2003 le Politiche Attive avrebbero dovuto ricoprire ruolo centrale nella lotta alla disoccupazione, l’impianto attuale non è efficiente. Per tale motivo è necessario investire sul rafforzamento delle politiche attive del lavoro e potenziare i Servizi pubblici per l’impiego in modo che possano garantire l’accompagnamento all’inserimento lavorativo. Il modello proposto dal Movimento 5 stelle nasce dall’osservazione e dal confronto con quanto messo in atto dai principali paesi europei, ove il personale dei centri per l'impiego si occupa di guidare il cittadino disoccupato durante tutto il processo di formazione e di riqualificazione fino al reinserimento lavorativo. 10.Centri per l’impiego La pianificazione di un potenziamento generale di tutti i centri per l'impiego sul territorio nazionale è finalizzata a: a)incrementare la presenza, efficienza e qualità dei servizi per l'impiego; b)identificare e definire idonei standard di prestazione dei servizi da erogare; c)adeguare i livelli formativi del personale operante. 11. Innovazione tecnologica Per il settore della formazione bisognerà puntare su una riorganizzazione integrale, una formazione mirata e di qualità, che guardi non solo alla realtà odierna ma che investa sui settori del futuro ed in raccordo con la pianificazione economica nazionale. Bisogna infatti adeguare il lavoro ai cambiamenti tecnologici e di offerta, attraverso processi di formazione continua e addestramento dei lavoratori. A tal fine prevediamo la creazione di un Osservatorio nazionale del Mercato del Lavoro che colleghi l’offerta formativa alle esigenze dei settori produttivi e di investimento del Paese e la realizzazione di una mappatura dei “nuovi saperi” al fine di adottare iniziative per sviluppare percorsi di formazione continua al fine di rispondere attivamente alle sfide dell’innovazione anziché subirle. 12. Robotica e intelligenza artificiale Intendiamo favorire una linea comune tra i Ministeri nell'approccio allo sviluppo sostenibile della robotica, dell'intelligenza artificiale e della sicurezza informatica, nonché promuovere attività di formazione, ricerca e sviluppo nelle scuole, nelle università e nei centri di ricerca italiani di tali tecnologie, tenendo conto dei problemi aperti relativi al tema della cyberÂsecurity e della rilevanza etica e dell'impatto che tali tecnologie avranno sulla società e sul mondo del lavoro. Nello specifico adottare opportune iniziative per rilevare mutamenti nei sistemi economici e produttivi in termini di impatto sulle competenze delle figure professionali, al fine di svolgere in maniera sistematica indagini specifiche a livello territoriale per profilare ciascuna realtà territoriale secondo le caratteristiche e dinamiche peculiari del tessuto economico locale. Riteniamo sia necessario promuovere, di concerto con quanto già disposto a livello comunitario, le tematiche relative a uno status giuridico specifico per i robot, con particolare riferimento ai profili etici e di responsabilità civile, nonché in ambito fiscale. 13. Reddito di cittadinanza Il reddito di cittadinanza è una misura attiva rivolta al cittadino al fine di reinserirlo nella vita sociale e lavorativa del paese. Garantisce la dignità dell'individuo e solleva il paese dalla profonda crisi occupazionale ed economica. Esso si configura come uno strumento di sostegno al reddito per i cittadini che versano in condizione di bisogno, l’ammontare dell’erogazione è stabilita in base alla soglia di povertà relativa calcolata sulla base del 60% del reddito mediano equivalente pro capite, calcolata sulla base dei parametri europei che definiscono la condizione di rischio di povertà. È inoltre intenzione del Movimento 5 stelle porre in essere, attraverso un rafforzamento delle strutture pubbliche di assistenza sociale, politiche di ascolto e aiuto alle persone in situazione di solitudine. L’ammontare è attualmente fissato sui 780€ mensili per persona singola e parametrato sulla base della scala OCSE modificata per nuclei familiari più numerosi. Alcune delle principali finalità di questo strumento sono quella di contrastare la povertà, la disuguaglianza e l'esclusione sociale, prevenire gli effetti della quarta rivoluzione industriale e sostenere l'acquisizione di competenze e l’inserimento lavorativo. All’interno della misura prevediamo anche la creazione di un Osservatorio nazionale sul mercato del lavoro. 14. Recupero aziende in crisi Il Movimento 5 stelle crede nel Workers buyout, l'operazione di acquisto di una società realizzato dai dipendenti dell'impresa stessa, uno strumento sempre più utilizzato in questi ultimi anni di crisi, configurato per ottenere un riscatto sociale a favore di un’economia che parte ‘dal basso’, con una positiva incidenza sul bilancio dello Stato. Proponiamo, dunque, la redazione di un testo unico in tema di costituzione e agevolazioni per le operazioni di Workers buy out, con la relativa semplificazione degli strumenti a sostegno delle cooperative di produzione che rilevano aziende fallite e/o in crisi. Riteniamo, inoltre, indispensabile la costituzione e organizzazione di un tavolo tecnico tra rappresentanti del workers buyout, Ministero dello sviluppo economico, Cooperazione finanza e impresa, Università e tutti i soggetti interessati, finalizzato a favorire, incentivare, promuovere, sostenere e diffondere le operazioni di workers buy out. 15. Libera rappresentanza sindacale Il Movimento 5 Stelle garantirà a tutti i lavoratori il diritto di poter eleggere le proprie rappresentanze sindacali e di essere eletti, con una competizione equa e aperta tra tutte le sigle dei lavoratori, indipendentemente dall’aver firmato l’accordo sindacale con le controparti. Si tratta in definitiva di applicare, finalmente, in modo compiuto l’articolo 39 della Costituzione sulla libera iniziativa sindacale. 16. Lotta alle false cooperative Intendiamo introdurre un regime di incompatibilità tra incarico politico-istituzionale e carica di amministratore e/o dirigente di società cooperativa o consorzio di cooperative. Saranno previsti controlli adeguati e la fissazione di stringenti parametri di liquidità, di solidità finanziaria, di trasparenza, d’informazione, di pubblicità dei bilanci e degli investimenti da parte delle cooperative a favore del socio aderente. Il MoVimento 5 Stelle ritiene inoltre necessario eliminare il criterio del massimo ribasso per l'aggiudicazione degli appalti pubblici, tutelare i lavoratori soci di cooperativa dal punto di vista contrattuale, retributivo e normativo, contrastare gli abusi della pratica delle «esternalizzazioni» aziendali della manodopera nonché rafforzare l'attività ispettiva per garantire il rispetto del requisito della mutualità delle cooperative. 17. Pensioni Siamo convinti che un sistema pensionistico non debba essere concepito esclusivamente in termini di cassa, fondi pubblici a disposizione dello Stato, ma debba anzitutto permettere a chi ha lavorato per una vita di poter smettere ad un’età accettabile. Un sistema così concepito favorirebbe peraltro il necessario ricambio generazionale permettendo ai più giovani di poter entrare nel mondo del lavoro. A tal fine il Movimento cinque stelle propone un superamento della cosiddetta "riforma Fornero" attraverso la messa a regime dei parametri di "quota 41" e "quota 100" per l'accesso alle pensioni, l'introduzione della staffetta generazionale nelle aziende, un ampliamento delle categorie di lavori da considerare usuranti ed un allargamento della possibilità di usufruire della cosiddetta "opzione donna", nonché il blocco dell’adeguamento all’età pensionabile all’aspettativa di vita. 18. Casse previdenziali Per una riforma efficace della governance delle casse previdenziali privatizzate occorre che le suddette abbiano un comune telaio di regole organizzative e finanziarie al fine di uniformare per tutti i cittadini il rendimento finale delle prestazioni pensionistiche. 19. Sindacati senza privilegi Oggi alcuni degli strumenti utilizzati dalle maggiori organizzazioni sindacali generano opacità, allontanando queste ultime dalle esigenze autentiche degli iscritti. Il Movimento 5 Stelle vuole tagliare gli anacronistici privilegi che, all’interno del sistema sindacale, hanno contribuito a creare situazioni da “casta”, completamente scollate dalla realtà del lavoro che cambia. La funzione del sindacato deve tornare ad essere quella originaria, ossia la difesa del lavoro. Pensiamo che le risorse debbano giungere al sindacato esclusivamente mediante le quote degli iscritti, perché l’attività sindacale deve fondarsi soltanto sul loro consenso e sulla difesa degli interessi dei lavoratori. Vogliamo abolire il sistema secondo cui le adesioni si perpetuano in eterno soltanto in base al principio del silenzio-assenso, stabilendo che dopo un certo numero di anni, l’iscrizione a un dato sindacato debba essere oggetto di assenso esplicito. Anche Caf e Patronati vanno riportati sotto un reale controllo pubblico, in relazione all’efficienza e alla qualità del servizio erogato. Al contempo, permessi e distacchi sindacali non devono essere utilizzati per rivestire altri ruoli in altri settori. Fin troppi ex sindacalisti hanno fatto carriera in Parlamento, nei partiti, al governo o ricoprendo posti di potere nella gestione di grandi aziende: una commistione che intendiamo interrompere.
     
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