Racconti incestuosi

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    CITAZIONE (Nozomi © @ 19/9/2015, 20:17) 
    Pasolini secondo te è un depravato?
    Boccaccio secondo te è un depravato?
    Ovidio secondo te è un depravato?
    David Herbert secondo te è un depravato?
    Fassbinder secondo te è un depravato?
    Marguerite Duras secondo te è una depravata?
    Salvador Dalì secondo te è un depravato?
    Oshima secondo te è un depravato?
    Pauline Reage, secondo te è una depravata?

    Ti piacerebeb saperlo, tu lascio nel dubbio :ciao:

    e comunque non parlavo di loro e nemmeno il topic
     
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    O LA VA... O LA SPACCO!!!


    O la va o la spacca! - pensai d'impulso in quel momento.
    E mi scoprii a sorridere del gioco di parole che quel pensierò mi fece subito balenare in mente. Il sintomo chiaro di quanto animalesco e istintivo fosse diventata la brama che avevo di possederla.
    Eh già! O la va... o la spacco!

    Non ce la facevo più a reprimere il mio desiderio. Erano cinque giorni che mia sorella Giulia, più piccola di me di un paio d'anni (io ne ho 23), mi gironzolava attorno seminuda. Avevamo preso assieme una stanza d'albergo - letti separati, ma unica camera - per dividerci i costi e goderci una settimana di mare in riviera all'insegna della spensieratezza più assoluta. Eravamo d'accordo che ognuno avrebbe trascorso quei giorni di vacanza nel modo che più desiderava, cogliendo ogni occasione di divertimento senza sentirsi condizionato dalla presenza dell'altro.

    I primi due giorni andammo in spiaggia assieme, ma in vacanza si fa presto a fare nuove conoscenze. Dal secondo giorno ci trovammo a frequentare compagnie diverse, rientrare in camera a orari diversi e passare le serate in posti diversi. Io avevo trovato un gruppo di ragazzi e ragazze molto affiatati e simpatici con cui avevo legato subito. Passai la giornata con loro, e alla sera li seguii in discoteca. E idem la sera dopo. Ma nonostante la compagnia fosse eccellente e il divertimento non mancasse certo (e nemmeno fossero mancate le occasioni di far conquiste) non ero riuscito a concretizzare. In breve... ero andato in bianco. E dire che ci avevo provato sia con le ragazze del gruppo che con altre incontrate in disco.

    Dopo due serate sfigate, soddisfatto comunque da alcool, ballo e compagnia, mi ritirai relativamente presto nella camera che condividevo con mia sorella. Con Giulia però condividevo solo la stanza... non la sfortuna. Era la terza sera di vacanza e lei tornò in camera verso le 4 di notte. Mi ero addormentato da poco e il rumore che fece entrando mi svegliò, sebbene lei tentasse di essere più silenziosa possibile. Dischiusi appena un occhio sonnolento, intravedendola nel contrasto della luce proveniente dal corridoio.
    La sua andatura era abbastanza incerta. Forse aveva bevuto un po', ma ero sicuro che ci fosse anche altro. Intravidi la sua espressione, rilassata e soddisfatta. Nonostante la poca luce colsi anche il dettaglio della sua chioma bionda arruffata, in contrasto con la sua compulsione - quasi ossessiva - che la obbligava a controllare continuamente d'esser sempre con i capelli in ordine.

    Richiusi gli occhi facendo finta di non essermi mai svegliato, e quando Giulia si fece più vicina a me per infilarsi nel suo letto, poco distante dal mio, ebbi la conferma. L'odore di sesso che aveva addosso era inconfondibile. Magari - mi dissi - si era solo sfrenata in discoteca sudando un po' e quell'odore accendeva la mia immaginazione. Però ero pronto a scommettere che la sorellina avesse appena scopato.

    Buon per lei – pensai - E peggio per me!

    Avevo sonno e mi riaddormentai immediatamente. Ma appena un'ora dopo, con le prime luci dell'alba che penetravano debolmente attraverso gli spiragli della pesanti tende, mi risvegliai: tremendamente lucido... come se avessi dormito dieci ore di fila. E con una erezione incredibile. Non avevo dubbi che non fosse solo la classica reazione fisiologica notturna. Erano già tre giorni che, in vari momenti, avevo potuto ammirare il bel corpicino di mia sorella vestito solo da striminziti bikini, o al più fasciato da uno svolazzante pareo a suo modo ancora più stuzzicante. Tutto questo non mi aveva solleticato alcun pensiero particolare, eccetto il piacere che provavo nel posare gli occhi su un corpo così giovane e fresco. Invece, l'averla immaginata poco prima come femmina passionale pronta a di dare libero sfogo alle sue voglie, mi aveva provocato un effetto inaspettato.

    Che sciocco... eccitarsi per così poco, e sulla propria sorella poi! Come se non la conoscessi da sempre.
    Scacciai quel pensiero e mi alzai silenziosamente per andare in bagno, attento a mostrare le spalle a lei nel caso non fosse addormentata come sembrava. Per fortuna orinare in piena erezione richiede un attimo di concentrazione, e intanto che ci si concentra sullo stimolo quella finisce per sgonfiarsi naturalmente.

    Bè... col cavolo! - quando usciì dal bagno ero esattamente nello stesso stato di prima.

    Di nuovo attento a dare le spalle a Giulia, mi reinfilai nel letto. Il fruscio che produssi mentre mi stendevo alleggerì anche il sonno della sorellina. La sentii respirare profondamente e rigirarsi nel letto dandomi le spalle. Il leggero lenzuolo che la copriva scivolò via. Ora potevo vedere la sua schiena dalla pella liscia, e seguirne con lo sguardo l'incavo della colonna vertebrale fino a... Oh cazzo!

    Dalla vita in giù non indossava nulla. Due splendide terga senza un filo di cellulite offerte bene in mostra alla mia vista. Troppo buio, forse, per cogliere bene i dettagli, ma giurai di intravedere anche la sua fighetta affatto ricoperta da peluria. La porcellina si era depilata. Proprio quel che mi ci voleva per riprendere sonno. La guardai per un po' come ipnotizzato e infine mi sforzai nuovamente di pensare ad altro. Mi girai dall'altro lato per non vederla, con una erezione ancora più prepotentemente presente. Stetti ancora sveglio per una mezz'ora, un tantino turbato, e infine ripresi sonno.

    Mi risvegliai a mattina inoltrata. Saranno state le dieci, dieci e mezza. Luce intensa in camera e rumore di acqua corrente proveniente dalla doccia. Mi stavo stiracchiando sul letto quando Giulia uscì dal bagno in accappatoio, e d'impulso finsi nuovamente di dormire. Lei andò verso il letto, dove aveva preparato già il costume da bagno da indossare. Ne percepivo i movimenti ma non osavo aprire gli occhi. Rimandavo perché speravo di veder accadere esattamente quello che accadde. Probabilmente mi aveva scrutato per un attimo e si era convinta che dormissi, così non afferrò come suo solito il bikini per andare a indossarlo in bagno. Ero sicuro che si era tolta l'accappatoio e stava indossando il costume a pochi passi da me.

    Non resistetti e aprii gi occhi. La vidi, di spalle e completamente nuda mentre si infilava il pezzo inferiore. Poi si infilò le spalline del reggiseno e...
    Dio!...Era troppo bella!


    Non ero eccitato come la sera prima, ma sicuramente ero molto molto intrigato dalla visione. Senza accorgermene mi ero mosso leggermente nel letto. Si accorse del mio movimento e, mentre ancora armeggiava con le mani dietro la schiena per abbottonarsi il reggiseno, si girò di scatto un tantino allarmata. Oramai era praticamente vestita e non aveva più nulla da temere a mostrarsi così, ma le passò comunque sul volto una fugace espressione di perplessità. Sospettava che l'avessi vista anche poco prima, ben meno vestita. Il suo turbamento comunque sembrò scomparire in un attimo. Con le mani ancora dietro le spalle mi sorrise:
    - "Buongiorno!"

    Ma nei suoi occhi c'era qualcosa. Una espressione di divertito rimprovero per non averle rivelato prima che ero sveglio. Bè, non era certo colpa mia se lei s'era vestita davanti a me. Semmai la mia colpa era che... sì, mi accorsi bene di dove le cadde lo sguardo! Ero in uno stato di erezione più intenso di quello della notte e me ne accorgevo solo ora. Il lenzuolo mi copriva, ma la bozza che avevo in mezzo alle gambe lo tendeva in modo inequivocabile. Mi girai appena su un fianco per mascherarla e feci finta di nulla.

    - "Buongiorno a te" - le risposi. Ancora un lieve divertimento nei suoi occhi. Poi anche lei fece finta di nulla, mi annunciò che stava andando in spiaggia e uscì dalla stanza salutandomi allegramente. Restai solo concentrandomi sulle mie sensazoni. Inutile mentire a sè stessi: la volevo da morire.
    Un'oretta dopo in spiaggia ci andai anche io. Trovai i miei amici ma - affatto strano a dirsi - non scorsi Giulia da nessuna parte. Mi scoprii a impazzire di gelosia all'idea che si era di nuovo appartata con la sua nuova conoscenza della sera prima, chiunque fosse. E non la vidi neanche per il resto della giornata. Di nuovo, serata in disco... ma questa volta non tentai nessun approccio. Ero distratto, disinteressato. Riuscivo a pensare solo a Giulia... e a come l'avevo vista quel mattino. Non mi ritirai tanto presto in camera. Fra cazzeggi vari e vagabondaggi in auto, mi congedai dai ragazzi della mia compagnia che erano ormai quasi le 5 del mattino. Albeggiava, ormai, e rientrai in camera silenziosissimo, sicuro di trovarci dentro Giulia.

    Non era ancora rientrata. Mi obbligai a riprendermi dalla sorpresa e, distrutto dal sonno e dai bagordi, crollai sul mio letto. Mi risvegliai verso le undici del mattino. Giulia era nel suo letto che dormiva, vestita solo degli slip. I suoi seni meravigliosamente proporzionati esposti alla mia vista. Mi alzai piano, e mi avvicinai a lei. Guardavo quella bocca morbida leggermente aperta, rilassata. Avevo voglia di baciargliela. Per non parlare di quanto avessi voglia di leccarle i seni.
    O la va o la spacca!

    Mi inginocchiai vicino al suo letto e avvicinai le mie labbra alle sue... senza toccarle. Sarebbe bastato poco per baciarla davvero. Assaporavo quel momento senza ancora aver deciso se osare o limitarmi a fantasticarlo. Ma lei aprì gli occhi mentre ero proprio sopra di lei.
    - "Ciao" - mi disse.
    Per la sopresa mi scostai molto più bruscamente di quanto dovessi. "Ciao. Volevo vedere se dormivi." Nella scelta delle mie parole mostrai una certa prontezza di riflessi per tentare di dissimulare la situazione, ma il mio atteggiamento nervoso aveva già tradito le mie intenzioni. E infatti quelle parole ottennero l'unico effetto di strapparle una risatina leggermente sprezzante.
    - "Che coglione!" - esclamò. Però mi sorrideva. Io mi ero alzato in piedi e stavo per allontanarmi, piuttosto turbato... e accadde quello che non avrei mai sperato. Giulia allungò una mano e la posò sotto il mio scroto, palpandomi le palle da sopra il tessuto dei boxer. Mi guardò con uno sguardo malizioso che avrebbe fatto sciogliere il metallo.
    - "Anzi..." - fece sorridendomi ancora più intensamente - "..dovrei dire...che coglioni!"

    Ancora un attimo di totale confusione da parte mia, ma lei aveva le idee molto più chiare delle mie. Si sollevò fino a mettersi seduta sul letto, mi pose una mano dietro la nuca e mi tirò la testa verso di lei... per baciarmi. Un bacio che mi tolse il respiro. Un attimo dopo ero con una mano fra le sue cosce, eccitatissimo di scoprirla bagnata. E... depilata. Mi spinse via, scese dal letto e non perdendomi di vista un secondo si tolse lentamente gli slip.
    - "E così ti piace la sorellina" - mi provocò – "E magari... vorresti anche scopartela?" - E me li lanciò adosso tornando a stenderti sul letto. Non ci vidi più ovviamente. Come un mandrillo mi buttai su di lei, che rispose alla mia foga passionale con entusiasmo. Si divertiva a provocarmi fino all'inverosimile anche usando un linguaggio molto esplicito.

    - "No" - mi fece mentre sistemavo il mio bacino fra le sue gambe – "E’ chiaro che non vuoi solo scoparmi. Tu vuoi fottermi di brutto, vero?". Armeggiavo per tirare fuori il cazzo dal boxer, posseduto solo dalla libidine e riuscii appena a rispondere un impercettibile "Sì!".
    - "Ma per chi mi hai preso? Per una troia? Sono tua sorella. Vuoi fotterti la tua sorellina come fosse una qualsiasi tro....oooohhh!!!". - E che cazzo! Ero entrato in lei in un attimo, scendendo a fondo senza neanche spingere tanto la trovai bagnata. Il piacere che mostrò alla mia penetrazione mi fece ritrovare la voce.

    - "No... non voglio fotterti come una troia. Voglio fotterti perché sei una troia. Altrimenti perché saresti così bagnata?"

    Ora mi guardava più languida, con una espressione meno sfrontata. Uno sguardo dolcissimo e arrapante. Cominciai a spingere con ritmo affondando nella sua figa. Mi aveva attorcigliato le sue gambe sotto le natiche, e mi spingeva dentro di lei puntandomi contro i talloni. Come se ce ne fosse stato bisogno.
    - "Troia o no... uhmmmgh... ora sbattimi. Oh sì... dai, fratellino... fottimi!!!"
    - "Puoi scommeterci" - le risposi. La pompai per un po' nella più classica delle posizioni. Ma in quella posa missionaria non c'era proprio nulla di scontato. Era Giulia, mia sorella che mi stavo scopando e questo mi faceva impazzire. E il fatto che comunicasse il suo disinibito desiderio in ogni gesto e una spudorata troiaggine in ogni tono e parola, aggiungeva una eccitazione che mi sentivo pulsare fino alle tempie.
    - "Ti piace mmmh?" - le chiesi fra un affondo e l'altro. Non rispose subito. Gemeva e si mordeva le labbra per non godere troppo presto. Stava impazzendo anche lei. Anche per lei, evidentemente, farsi sbattere la sera prima da chissà chì era una cosa, ma farsi sbattere dal proprio fratello era tutta una altra goduria. Mi fissò dritto negli occhi.

    - "Tu che ne dici? Dai spingi più forte bastardo. Fammelo sentire fino all'utero". Feci come mi chiedeva. – “Ah! Femmine!” – pensai. Noi facciamo tanto per atteggiarci da macho, ma sono sempre loro a puntarci. Io sbavavo su di lei da qualche giorno, persino turbato dai miei pensieri, e lei invece aveva già scelto di prendermi. Tutto già deciso, predestinato. Ma queste sono considerazioni che feci solo dopo. Mi ci immaginate a filosofeggiare immerso nelle sensazioni che mi stava regalando quella fremente stupenda fighetta?

    - "Dove hai imparato a parlare così?" - le feci sardonico. – "Ti sembra questo il modo di parlare a tuo fratello?" - non le diedi il tempo di rispondere. Le sferrai un colpo di reni brutale, che spostò anche il letto, e restai piantato dentro di lei fino alle palle premendo forte sul suo inguine.
    - "Ti piace farti sbattere da tuo fratello, eh? Non vedevi l'ora. Che porca che sei, Giula, lo sai?"
    Sì lo sapeva eccome. Stava rantolando dal piacere. Le diedi un altro paio di colpì e uscì di botto dalla sua figa. Restò imbambolata per una frazione di secondo per l'interruzione inaspettata di quel piacere. Con uno schiaffetto sui fianchi le feci capire che volevo si voltasse e lei mi comprese al volo. Si stava mettendo a pancia in giù quando le afferrai dolcemente i capelli per fermarla.
    - "No, sorellina. Non stenderti completamente. A quattro zampe... come la cagnetta in calore che sei!". Mi sorrise.
    – "Sei proprio un porco!!!" – ma si stava posizionando proprio come richiesto. – "Te la vuoi sbattere proprio ben bene la sorellina, eh?" - mi provocò.

    Non persi tempo a rispondere prima di essere di nuovo entrato in quella deliziosa fighetta.
    – "Me la voglio sbattere tutta... e in tutte le posizioni" – io martellavo e lei respirava affannosamente.
    - "Tutta?" - mi chiese, ritrovando un po’ di fiato – "Tutta, tutta tutta? E' una promessa?"
    Sentii una scarica elettrica dietro la schiena. Ebbi anche un attimo di esitazione mentre la chiavavo. Dio... mi stava forse facendo capire che era disposta anche a...
    – "E spingi brutto stronzo! Perché ti sei fermato?" – e accompagnò l'imprecazione rabbiosa con un colpo all'indietro verso di me – "Cos'è? Il pensiero che dopo potrai farmi anche il culo te lo fa ammosciare?" . Sapeva esattamente quali corde pizzicare. Che zoccola!

    - "Ti sembra moscio questo?" – ricominciai a fotterla freneticamente, afferrandola per le chiappe.
    - "....mmmmh... ooooh!" – Come risposta poteva bastarmi come risposta, ma provai a stuzzicarla anche io. "Questo cazzo qui tu lo chiami mosc..." - non mi fece finire la frase.
    - "Io non lo chiamo cazzo. Lo chiamo cazzone. Oddioooo. Spingi, questo cazzone stronzo. Sfondami... spacca la tua sorellina". Mi sollevai, per dare più spinta alla chiavata.
    – "Chi devo spaccare? La mia sorellina? O la mia troietta?".

    Si irrigidì. Sentì la sua figa contrarsi, con onde di piacere che montavano da lontano raggiungendo il picco in un’istante.
    – "Spacca la tua troia! La tua sorellina troia!!! Sfonda quella gran puttana di tua sorella, porco bastardo! Dai, adesso!!! Veeeengooo ooooohhh...." – e si lasciò andare a un orgasmo lunghissimo e intenso mentre io non perdevo un solo colpo.

    Non venni solo perché ebbi paura di ingravidarla, ma controllarsi fu dura. Nè ebbi cuore di guastarle il piacere del momento con stupide domande sull'opportunità di scaricarmi dentro di lei. Era ancora più bella, mentre godeva. Uno spettacolo di cui assaporai ogni istante.
    Si accasciò sul letto e io mi abbandonai sopra di lei. Ormai ero fermo, ma restai dentro guardandola riprendersi. La baciavo su una guancia. Mi accarezzò teneramente il viso, con occhi sognanti. Capelli appiccicati sulla fronte per il sudore. Il respiro che tornava regolare.
    – "E bravo il fratellone. Mi hai scopato da Dio."- e aggiunse subito dopo: "Perché non sei venuto anche tu? Sembravi vicino..."
    Capì da sola la risposta prima che avessi il tempo di aprire bocca. Mi sorrise un tantino beffarda.
    – "Scemo! Prendo la pillola. Dai... fammi andare un attimo in bagno, che ce ne facciamo subito un’altra".

    Mi scostai da lei adagiandomi al suo fianco. Ma lei si era già alzata. Le stavo ammirando il culetto da favola quando mi puntò un dito contro, sorridendo. - "E stavolta godi anche tu. Guai a te se non mi schizzi dentro”.
     
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    CITAZIONE (fabxxx @ 21/9/2015, 12:41) 
    O LA VA... O LA SPACCO!!!


    O la va o la spacca! - pensai d'impulso in quel momento.
    E mi scoprii a sorridere del gioco di parole che quel pensierò mi fece subito balenare in mente. Il sintomo chiaro di quanto animalesco e istintivo fosse diventata la brama che avevo di possederla.
    Eh già! O la va... o la spacco!

    Non ce la facevo più a reprimere il mio desiderio. Erano cinque giorni che mia sorella Giulia, più piccola di me di un paio d'anni (io ne ho 23), mi gironzolava attorno seminuda. Avevamo preso assieme una stanza d'albergo - letti separati, ma unica camera - per dividerci i costi e goderci una settimana di mare in riviera all'insegna della spensieratezza più assoluta. Eravamo d'accordo che ognuno avrebbe trascorso quei giorni di vacanza nel modo che più desiderava, cogliendo ogni occasione di divertimento senza sentirsi condizionato dalla presenza dell'altro.

    I primi due giorni andammo in spiaggia assieme, ma in vacanza si fa presto a fare nuove conoscenze. Dal secondo giorno ci trovammo a frequentare compagnie diverse, rientrare in camera a orari diversi e passare le serate in posti diversi. Io avevo trovato un gruppo di ragazzi e ragazze molto affiatati e simpatici con cui avevo legato subito. Passai la giornata con loro, e alla sera li seguii in discoteca. E idem la sera dopo. Ma nonostante la compagnia fosse eccellente e il divertimento non mancasse certo (e nemmeno fossero mancate le occasioni di far conquiste) non ero riuscito a concretizzare. In breve... ero andato in bianco. E dire che ci avevo provato sia con le ragazze del gruppo che con altre incontrate in disco.

    Dopo due serate sfigate, soddisfatto comunque da alcool, ballo e compagnia, mi ritirai relativamente presto nella camera che condividevo con mia sorella. Con Giulia però condividevo solo la stanza... non la sfortuna. Era la terza sera di vacanza e lei tornò in camera verso le 4 di notte. Mi ero addormentato da poco e il rumore che fece entrando mi svegliò, sebbene lei tentasse di essere più silenziosa possibile. Dischiusi appena un occhio sonnolento, intravedendola nel contrasto della luce proveniente dal corridoio.
    La sua andatura era abbastanza incerta. Forse aveva bevuto un po', ma ero sicuro che ci fosse anche altro. Intravidi la sua espressione, rilassata e soddisfatta. Nonostante la poca luce colsi anche il dettaglio della sua chioma bionda arruffata, in contrasto con la sua compulsione - quasi ossessiva - che la obbligava a controllare continuamente d'esser sempre con i capelli in ordine.

    Richiusi gli occhi facendo finta di non essermi mai svegliato, e quando Giulia si fece più vicina a me per infilarsi nel suo letto, poco distante dal mio, ebbi la conferma. L'odore di sesso che aveva addosso era inconfondibile. Magari - mi dissi - si era solo sfrenata in discoteca sudando un po' e quell'odore accendeva la mia immaginazione. Però ero pronto a scommettere che la sorellina avesse appena scopato.

    Buon per lei – pensai - E peggio per me!

    Avevo sonno e mi riaddormentai immediatamente. Ma appena un'ora dopo, con le prime luci dell'alba che penetravano debolmente attraverso gli spiragli della pesanti tende, mi risvegliai: tremendamente lucido... come se avessi dormito dieci ore di fila. E con una erezione incredibile. Non avevo dubbi che non fosse solo la classica reazione fisiologica notturna. Erano già tre giorni che, in vari momenti, avevo potuto ammirare il bel corpicino di mia sorella vestito solo da striminziti bikini, o al più fasciato da uno svolazzante pareo a suo modo ancora più stuzzicante. Tutto questo non mi aveva solleticato alcun pensiero particolare, eccetto il piacere che provavo nel posare gli occhi su un corpo così giovane e fresco. Invece, l'averla immaginata poco prima come femmina passionale pronta a di dare libero sfogo alle sue voglie, mi aveva provocato un effetto inaspettato.

    Che sciocco... eccitarsi per così poco, e sulla propria sorella poi! Come se non la conoscessi da sempre.
    Scacciai quel pensiero e mi alzai silenziosamente per andare in bagno, attento a mostrare le spalle a lei nel caso non fosse addormentata come sembrava. Per fortuna orinare in piena erezione richiede un attimo di concentrazione, e intanto che ci si concentra sullo stimolo quella finisce per sgonfiarsi naturalmente.

    Bè... col cavolo! - quando usciì dal bagno ero esattamente nello stesso stato di prima.

    Di nuovo attento a dare le spalle a Giulia, mi reinfilai nel letto. Il fruscio che produssi mentre mi stendevo alleggerì anche il sonno della sorellina. La sentii respirare profondamente e rigirarsi nel letto dandomi le spalle. Il leggero lenzuolo che la copriva scivolò via. Ora potevo vedere la sua schiena dalla pella liscia, e seguirne con lo sguardo l'incavo della colonna vertebrale fino a... Oh cazzo!

    Dalla vita in giù non indossava nulla. Due splendide terga senza un filo di cellulite offerte bene in mostra alla mia vista. Troppo buio, forse, per cogliere bene i dettagli, ma giurai di intravedere anche la sua fighetta affatto ricoperta da peluria. La porcellina si era depilata. Proprio quel che mi ci voleva per riprendere sonno. La guardai per un po' come ipnotizzato e infine mi sforzai nuovamente di pensare ad altro. Mi girai dall'altro lato per non vederla, con una erezione ancora più prepotentemente presente. Stetti ancora sveglio per una mezz'ora, un tantino turbato, e infine ripresi sonno.

    Mi risvegliai a mattina inoltrata. Saranno state le dieci, dieci e mezza. Luce intensa in camera e rumore di acqua corrente proveniente dalla doccia. Mi stavo stiracchiando sul letto quando Giulia uscì dal bagno in accappatoio, e d'impulso finsi nuovamente di dormire. Lei andò verso il letto, dove aveva preparato già il costume da bagno da indossare. Ne percepivo i movimenti ma non osavo aprire gli occhi. Rimandavo perché speravo di veder accadere esattamente quello che accadde. Probabilmente mi aveva scrutato per un attimo e si era convinta che dormissi, così non afferrò come suo solito il bikini per andare a indossarlo in bagno. Ero sicuro che si era tolta l'accappatoio e stava indossando il costume a pochi passi da me.

    Non resistetti e aprii gi occhi. La vidi, di spalle e completamente nuda mentre si infilava il pezzo inferiore. Poi si infilò le spalline del reggiseno e...
    Dio!...Era troppo bella!


    Non ero eccitato come la sera prima, ma sicuramente ero molto molto intrigato dalla visione. Senza accorgermene mi ero mosso leggermente nel letto. Si accorse del mio movimento e, mentre ancora armeggiava con le mani dietro la schiena per abbottonarsi il reggiseno, si girò di scatto un tantino allarmata. Oramai era praticamente vestita e non aveva più nulla da temere a mostrarsi così, ma le passò comunque sul volto una fugace espressione di perplessità. Sospettava che l'avessi vista anche poco prima, ben meno vestita. Il suo turbamento comunque sembrò scomparire in un attimo. Con le mani ancora dietro le spalle mi sorrise:
    - "Buongiorno!"

    Ma nei suoi occhi c'era qualcosa. Una espressione di divertito rimprovero per non averle rivelato prima che ero sveglio. Bè, non era certo colpa mia se lei s'era vestita davanti a me. Semmai la mia colpa era che... sì, mi accorsi bene di dove le cadde lo sguardo! Ero in uno stato di erezione più intenso di quello della notte e me ne accorgevo solo ora. Il lenzuolo mi copriva, ma la bozza che avevo in mezzo alle gambe lo tendeva in modo inequivocabile. Mi girai appena su un fianco per mascherarla e feci finta di nulla.

    - "Buongiorno a te" - le risposi. Ancora un lieve divertimento nei suoi occhi. Poi anche lei fece finta di nulla, mi annunciò che stava andando in spiaggia e uscì dalla stanza salutandomi allegramente. Restai solo concentrandomi sulle mie sensazoni. Inutile mentire a sè stessi: la volevo da morire.
    Un'oretta dopo in spiaggia ci andai anche io. Trovai i miei amici ma - affatto strano a dirsi - non scorsi Giulia da nessuna parte. Mi scoprii a impazzire di gelosia all'idea che si era di nuovo appartata con la sua nuova conoscenza della sera prima, chiunque fosse. E non la vidi neanche per il resto della giornata. Di nuovo, serata in disco... ma questa volta non tentai nessun approccio. Ero distratto, disinteressato. Riuscivo a pensare solo a Giulia... e a come l'avevo vista quel mattino. Non mi ritirai tanto presto in camera. Fra cazzeggi vari e vagabondaggi in auto, mi congedai dai ragazzi della mia compagnia che erano ormai quasi le 5 del mattino. Albeggiava, ormai, e rientrai in camera silenziosissimo, sicuro di trovarci dentro Giulia.

    Non era ancora rientrata. Mi obbligai a riprendermi dalla sorpresa e, distrutto dal sonno e dai bagordi, crollai sul mio letto. Mi risvegliai verso le undici del mattino. Giulia era nel suo letto che dormiva, vestita solo degli slip. I suoi seni meravigliosamente proporzionati esposti alla mia vista. Mi alzai piano, e mi avvicinai a lei. Guardavo quella bocca morbida leggermente aperta, rilassata. Avevo voglia di baciargliela. Per non parlare di quanto avessi voglia di leccarle i seni.
    O la va o la spacca!

    Mi inginocchiai vicino al suo letto e avvicinai le mie labbra alle sue... senza toccarle. Sarebbe bastato poco per baciarla davvero. Assaporavo quel momento senza ancora aver deciso se osare o limitarmi a fantasticarlo. Ma lei aprì gli occhi mentre ero proprio sopra di lei.
    - "Ciao" - mi disse.
    Per la sopresa mi scostai molto più bruscamente di quanto dovessi. "Ciao. Volevo vedere se dormivi." Nella scelta delle mie parole mostrai una certa prontezza di riflessi per tentare di dissimulare la situazione, ma il mio atteggiamento nervoso aveva già tradito le mie intenzioni. E infatti quelle parole ottennero l'unico effetto di strapparle una risatina leggermente sprezzante.
    - "Che coglione!" - esclamò. Però mi sorrideva. Io mi ero alzato in piedi e stavo per allontanarmi, piuttosto turbato... e accadde quello che non avrei mai sperato. Giulia allungò una mano e la posò sotto il mio scroto, palpandomi le palle da sopra il tessuto dei boxer. Mi guardò con uno sguardo malizioso che avrebbe fatto sciogliere il metallo.
    - "Anzi..." - fece sorridendomi ancora più intensamente - "..dovrei dire...che coglioni!"

    Ancora un attimo di totale confusione da parte mia, ma lei aveva le idee molto più chiare delle mie. Si sollevò fino a mettersi seduta sul letto, mi pose una mano dietro la nuca e mi tirò la testa verso di lei... per baciarmi. Un bacio che mi tolse il respiro. Un attimo dopo ero con una mano fra le sue cosce, eccitatissimo di scoprirla bagnata. E... depilata. Mi spinse via, scese dal letto e non perdendomi di vista un secondo si tolse lentamente gli slip.
    - "E così ti piace la sorellina" - mi provocò – "E magari... vorresti anche scopartela?" - E me li lanciò adosso tornando a stenderti sul letto. Non ci vidi più ovviamente. Come un mandrillo mi buttai su di lei, che rispose alla mia foga passionale con entusiasmo. Si divertiva a provocarmi fino all'inverosimile anche usando un linguaggio molto esplicito.

    - "No" - mi fece mentre sistemavo il mio bacino fra le sue gambe – "E’ chiaro che non vuoi solo scoparmi. Tu vuoi fottermi di brutto, vero?". Armeggiavo per tirare fuori il cazzo dal boxer, posseduto solo dalla libidine e riuscii appena a rispondere un impercettibile "Sì!".
    - "Ma per chi mi hai preso? Per una troia? Sono tua sorella. Vuoi fotterti la tua sorellina come fosse una qualsiasi tro....oooohhh!!!". - E che cazzo! Ero entrato in lei in un attimo, scendendo a fondo senza neanche spingere tanto la trovai bagnata. Il piacere che mostrò alla mia penetrazione mi fece ritrovare la voce.

    - "No... non voglio fotterti come una troia. Voglio fotterti perché sei una troia. Altrimenti perché saresti così bagnata?"

    Ora mi guardava più languida, con una espressione meno sfrontata. Uno sguardo dolcissimo e arrapante. Cominciai a spingere con ritmo affondando nella sua figa. Mi aveva attorcigliato le sue gambe sotto le natiche, e mi spingeva dentro di lei puntandomi contro i talloni. Come se ce ne fosse stato bisogno.
    - "Troia o no... uhmmmgh... ora sbattimi. Oh sì... dai, fratellino... fottimi!!!"
    - "Puoi scommeterci" - le risposi. La pompai per un po' nella più classica delle posizioni. Ma in quella posa missionaria non c'era proprio nulla di scontato. Era Giulia, mia sorella che mi stavo scopando e questo mi faceva impazzire. E il fatto che comunicasse il suo disinibito desiderio in ogni gesto e una spudorata troiaggine in ogni tono e parola, aggiungeva una eccitazione che mi sentivo pulsare fino alle tempie.
    - "Ti piace mmmh?" - le chiesi fra un affondo e l'altro. Non rispose subito. Gemeva e si mordeva le labbra per non godere troppo presto. Stava impazzendo anche lei. Anche per lei, evidentemente, farsi sbattere la sera prima da chissà chì era una cosa, ma farsi sbattere dal proprio fratello era tutta una altra goduria. Mi fissò dritto negli occhi.

    - "Tu che ne dici? Dai spingi più forte bastardo. Fammelo sentire fino all'utero". Feci come mi chiedeva. – “Ah! Femmine!” – pensai. Noi facciamo tanto per atteggiarci da macho, ma sono sempre loro a puntarci. Io sbavavo su di lei da qualche giorno, persino turbato dai miei pensieri, e lei invece aveva già scelto di prendermi. Tutto già deciso, predestinato. Ma queste sono considerazioni che feci solo dopo. Mi ci immaginate a filosofeggiare immerso nelle sensazioni che mi stava regalando quella fremente stupenda fighetta?

    - "Dove hai imparato a parlare così?" - le feci sardonico. – "Ti sembra questo il modo di parlare a tuo fratello?" - non le diedi il tempo di rispondere. Le sferrai un colpo di reni brutale, che spostò anche il letto, e restai piantato dentro di lei fino alle palle premendo forte sul suo inguine.
    - "Ti piace farti sbattere da tuo fratello, eh? Non vedevi l'ora. Che porca che sei, Giula, lo sai?"
    Sì lo sapeva eccome. Stava rantolando dal piacere. Le diedi un altro paio di colpì e uscì di botto dalla sua figa. Restò imbambolata per una frazione di secondo per l'interruzione inaspettata di quel piacere. Con uno schiaffetto sui fianchi le feci capire che volevo si voltasse e lei mi comprese al volo. Si stava mettendo a pancia in giù quando le afferrai dolcemente i capelli per fermarla.
    - "No, sorellina. Non stenderti completamente. A quattro zampe... come la cagnetta in calore che sei!". Mi sorrise.
    – "Sei proprio un porco!!!" – ma si stava posizionando proprio come richiesto. – "Te la vuoi sbattere proprio ben bene la sorellina, eh?" - mi provocò.

    Non persi tempo a rispondere prima di essere di nuovo entrato in quella deliziosa fighetta.
    – "Me la voglio sbattere tutta... e in tutte le posizioni" – io martellavo e lei respirava affannosamente.
    - "Tutta?" - mi chiese, ritrovando un po’ di fiato – "Tutta, tutta tutta? E' una promessa?"
    Sentii una scarica elettrica dietro la schiena. Ebbi anche un attimo di esitazione mentre la chiavavo. Dio... mi stava forse facendo capire che era disposta anche a...
    – "E spingi brutto stronzo! Perché ti sei fermato?" – e accompagnò l'imprecazione rabbiosa con un colpo all'indietro verso di me – "Cos'è? Il pensiero che dopo potrai farmi anche il culo te lo fa ammosciare?" . Sapeva esattamente quali corde pizzicare. Che zoccola!

    - "Ti sembra moscio questo?" – ricominciai a fotterla freneticamente, afferrandola per le chiappe.
    - "....mmmmh... ooooh!" – Come risposta poteva bastarmi come risposta, ma provai a stuzzicarla anche io. "Questo cazzo qui tu lo chiami mosc..." - non mi fece finire la frase.
    - "Io non lo chiamo cazzo. Lo chiamo cazzone. Oddioooo. Spingi, questo cazzone stronzo. Sfondami... spacca la tua sorellina". Mi sollevai, per dare più spinta alla chiavata.
    – "Chi devo spaccare? La mia sorellina? O la mia troietta?".

    Si irrigidì. Sentì la sua figa contrarsi, con onde di piacere che montavano da lontano raggiungendo il picco in un’istante.
    – "Spacca la tua troia! La tua sorellina troia!!! Sfonda quella gran puttana di tua sorella, porco bastardo! Dai, adesso!!! Veeeengooo ooooohhh...." – e si lasciò andare a un orgasmo lunghissimo e intenso mentre io non perdevo un solo colpo.

    Non venni solo perché ebbi paura di ingravidarla, ma controllarsi fu dura. Nè ebbi cuore di guastarle il piacere del momento con stupide domande sull'opportunità di scaricarmi dentro di lei. Era ancora più bella, mentre godeva. Uno spettacolo di cui assaporai ogni istante.
    Si accasciò sul letto e io mi abbandonai sopra di lei. Ormai ero fermo, ma restai dentro guardandola riprendersi. La baciavo su una guancia. Mi accarezzò teneramente il viso, con occhi sognanti. Capelli appiccicati sulla fronte per il sudore. Il respiro che tornava regolare.
    – "E bravo il fratellone. Mi hai scopato da Dio."- e aggiunse subito dopo: "Perché non sei venuto anche tu? Sembravi vicino..."
    Capì da sola la risposta prima che avessi il tempo di aprire bocca. Mi sorrise un tantino beffarda.
    – "Scemo! Prendo la pillola. Dai... fammi andare un attimo in bagno, che ce ne facciamo subito un’altra".

    Mi scostai da lei adagiandomi al suo fianco. Ma lei si era già alzata. Le stavo ammirando il culetto da favola quando mi puntò un dito contro, sorridendo. - "E stavolta godi anche tu. Guai a te se non mi schizzi dentro”.

    :sick: :sick: :sick: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo:
     
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  5. Chiara150
     
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    Una volta io ho fatto sesso con mio fratello ma nessuno lo sa e nessuno lo saprà mai e mai piu l'abbiamo fatto. Eravamo piccolini ed ingenui. adesso siamo grandi e seri. Abbiamo dimenticato...
     
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    CITAZIONE (Chiara150 @ 22/9/2015, 16:10) 
    Una volta io ho fatto sesso con mio fratello ma nessuno lo sa e nessuno lo saprà mai e mai piu l'abbiamo fatto. Eravamo piccolini ed ingenui. adesso siamo grandi e seri. Abbiamo dimenticato...

    Adesso lo sa tutto il foum
     
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    CITAZIONE (Chiara150 @ 22/9/2015, 16:10) 
    Una volta io ho fatto sesso con mio fratello ma nessuno lo sa e nessuno lo saprà mai e mai piu l'abbiamo fatto. Eravamo piccolini ed ingenui. adesso siamo grandi e seri. Abbiamo dimenticato...

    bè mica tanto dimenticato.
     
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    CITAZIONE (Cocomero10 @ 22/9/2015, 16:27) 
    CITAZIONE (Chiara150 @ 22/9/2015, 16:10) 
    Una volta io ho fatto sesso con mio fratello ma nessuno lo sa e nessuno lo saprà mai e mai piu l'abbiamo fatto. Eravamo piccolini ed ingenui. adesso siamo grandi e seri. Abbiamo dimenticato...

    bè mica tanto dimenticato.

    Be se lo dice lei, o forse sei suo frarello?
     
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    ecco il cagacazzi di professione...
    ma che cazzo te ridi poi?!
     
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    CITAZIONE (Cocomero10 @ 22/9/2015, 16:31) 
    ecco il cagacazzi di professione...
    ma che cazzo te ridi poi?!

    Ma hai letto cosa hai scritto? cosa ne sai te se hanno dientecato o no?

    Ma poi tu no sei quello che scrive gaga ca77i?
     
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    Con Mio Fratello Cris e mio Padre


    Anni fa all'età di 17 anni, è accaduto ciò che sto per raccontarvi, io mi chiamo Lidia e ho 29 anni.

    La mia prima esperienza sessuale, a parte le dita che praticamente ogni notte usavo nella mia camera da letto, è stata con mio fratello. Lui ha un anno più di me ed era ossessionato dal sesso, come tutti i ragazzi della sua età d'altronde. Sapevo che mi spiava mentre facevo la doccia e quando mi mettevo le gonne corte cercava in ogni modo di sbirciare sotto.

    Un pomeriggio mentre mi stavo facendo una doccia in piedi all'interno della vasca, dallo specchio vidi la porta del bagno aprirsi lentamente di qualche centimetro. Decisi che era giunto il momento di farlo soffrire un po’. Iniziai così ad insaponarmi lentamente il seno già ben sviluppato, concentrando il movimento delle dita attorno ai mie capezzoli turgidi. Poi lentamente spostai una mano tra le mie gambe assicurandomi di essere posizionata in modo da far vedere tutto a quel porco di mio fratello Cris. Con dei dolci movimenti toccavo la mia fessura e iniziai a sentire quelle sensazioni di godimento a me molto familiari, cosa resa ancora più eccitante nel sapere che qualcuno mi stava guardando. Continuai a toccarmi i capezzoli con una mano, e la fighetta con l’altra, il mio respiro si faceva sempre più ansimante, e sapevo che in poco tempo avrei raggiunto l’orgasmo.
    Vidi la porta aprirsi un po’di 'più, il mio ansimare aveva attirato ancor di più l’attenzione di Cris, e in un batter d’occhio, lui entrò, chiuse la porta e si mise di fronte a me con il suo cazzo duro in mano dicendomi: “continua pure, non preoccuparti della mia presenza”. Io rimasi li ferma impietrita a fissare il suo cazzo. “Vai avanti, o ti dirò papà quello che stavi facendo. Gli dirò che ti stavi mostrando di proposito” mi disse.
    Iniziò così a segarsi nuovamente, mentre guardava il mio corpo nudo. Con la paura che lo dicesse a nostro padre gli dissi: “Ok, però questo te lo sego io”.




    E con un movimento fulmineo, lo presi per il cazzo con una mano e lo tirai verso di me, nello stesso tempo con l’altra mano continuai nuovamente a toccare la mia fessura.
    Prosegui così a titillare la mia fighetta con una mano e a far scorrere su e giù per il suo turgido albero l’altra. Dopo poco Cris iniziò ad irrigidirsi, spingendo il suo cazzo verso la mia mano, e uno, e due, e tre fiotti di sperma raggiunsero la mia coscia. Nel sentire il suo liquido caldo che colava sulla mia gamba e continuando a toccare il suo cazzo pulsante arrivai anch'io all'orgasmo. Continuai a toccare il suo membro che piano piano si sgonfiava. “Wow è 'stato fantastico, è tutto scivoloso e appiccicoso” gli dissi.
    Mio fratello mi disse che avrebbe comunque raccontato a Papà quello che avevo fatto, e uscì di corsa dal bagno.
    Il giorno dopo, quando tornai a casa da scuola mio padre era lì ad aspettarmi con fare severo, e mi disse: “Tuo fratello mi ha detto che mentre facevi la doccia lo provocavi con gesti osceni e che poi lo hai toccato in quel posto”.
    “Ma Papà, è stato lui che si era messo a spiarmi dalla porta” gli dissi piagnucolando. Mi sedetti sulla sedia di fronte a lui, la mia gonna era corta, accavallai le mie cosce, e notai che lo sguardo di Papà si abbassò per un istante per tornare poi a guardarmi negli occhi nuovamente. Un malvagio pensiero attraversò la mia mente e socchiusi le mie gambe.
    Il suo sguardo si spostò di nuovo. Pensai che in quella posizione potesse vedere meglio le mie mutandine bianche. Mi spostai sulla sedia rendendo la vista è ancora più evidente. Papà stava diventando un po’ nervoso, la sua bambina era lì a mostrarle le sue mutandine in quel modo. Vidi poi un movimento nei suoi pantaloni, oddio papà si stava eccitando.” Ti sei divertita?” mi disse. Si avvicinò a dove ero seduta e mi disse di alzarmi “Dovrei dare una bella sculacciata tutti e due” disse nuovamente e in quel momento mi alzò la gonna e appoggiò la sua mano sul mio culo facendomi una pesante carezza. Non tolse la mano, ma iniziò a spremere il mio culo infilando la mano sotto le mutande come se la strizzata riuscisse meglio.
    Quando capì che non mi stavo tirando via prese un po’ più di coraggio e cominciò ad accarezzarmi in mezzo alle natiche arrivando a solleticare con forza il mio buchetto posteriore.
    "Hai intenzione di dare alla tua bambina una lezione?” dissi girandomi di scatto come se volessi divincolarmi dalla sua mano errante. Aveva cambiato umore e a giudicare dall'enorme rigonfiamento nella parte anteriore dei pantaloni si stava eccitando parecchio. “Vuoi che faccia anche a te quello che ho fatto a Cris?" gli dissi avvicinandomi nuovamente e accarezzandogli il suo cazzo duro attraverso i pantaloni.
    "Oh, Lidia non sarebbe così male, ma credo che sia giunto il momento di darvi una lezione” rispose con voce tremula.
    La sua mano alzò la parte anteriore della mia gonna e la fece scorrere nella parte interna della coscia. Sentivo la mia giovane figa che si stava bagnando e quando il suo dito cominciò a strofinarsi su di essa i miei succhi erano già affiorati all'esterno.
    Le sue dita esploravano delicatamente la mia fessura e le mie labbra socchiuse poi con il medio inzuppato dei mie umori si inoltrò all'interno. Allo stesso tempo, con l'altra mano mi palpava il culo facendo pressione con il dito medio contro il mio ano stretto. L'indice ora è entrato nella mia figa fino alla prima nocca e io rimasi a bocca aperta dal piacere che provavo. “Oh, Papà e bellissimo” dissi con un urlo di piacere. “Mettilo dentro tutto, lo voglio tutto dentro di me” gridai nuovamente. In quel momento gli aprii la patta dei pantaloni e presi il suo cazzo eretto con la mia piccola mano e lo tirai fuori. Facevo scorrere la mano su e giù per il suo membro, mentre lui continuava ad insinuarsi nella mia figa stretta.
    Ci trasferimmo sul divano dove mi tolsi gonna e mutande, mi sedetti, allargai le gambe e misi in mostra tutta la mia figa vergine. Lui si abbassò mettendo la sua faccia vicino ad essa, per respirare il profumo che la mia figa di ragazza emanava. Poi rimise di nuovo dentro il dito e con la lingua cominciò a leccare il mio clitoride. Con il dito medio dell'altra mano cominciò a massaggiare il mio piccolo anello anale e con i miei succhi a lubrificare l’ingresso del mio piccolo buco stretto.
    Digitalizzava entrambi i miei buchi e leccava la mia fica e in pochi minuti arrivai all'orgasmo. Le sue dita erano di notevoli dimensioni, mi hanno portato all'orgasmo, ma io volevo ancora di più. Ho urlato e i miei succhi inondarono le sue mani e la sua faccia.
    Si tirò indietro e iniziò a togliersi i vestiti, guardando sempre tra le mie gambe.
    “E adesso Lidia ti voglio scopare il culo stretto e riempirlo di sperma caldo.” Mi fece inginocchiare sul pavimento e piegare sopra il divano, prese il suo cazzo ed iniziò a strofinarlo sulle labbra inzuppate della mia figa in modo da ricoprirlo completamente dei miei umori scivolosi. Nel contempo si leccò un dito e me lo mise nel culo, facendolo roteare per preparami all'inculata.
    Sentii poi scivolar fuori il dito e arrivare la punta del suo cazzo duro contro il mio ano. Non ero sicura di voler prendere quel cazzone nel culo, ma prima che potessi protestare sentii una forte spinta e il suo cazzo che penetrava lentamente dentro di me. Lui da bravo Papà procedeva piano piano per adattare il mio buco alla larghezza del suo cazzo. “No Papà no, noooooo……. , ssssssssi…….spingilo dentro, fottimi, fottimi, spaccami il culo”. Sembrava che tutto il mio corpo fosse stato riempito.
    Ad ogni suo colpo in avanti io mi spingevo indietro, per poter sentire tutta la sua lunghezza, lui nel frattempo con una mano iniziò a toccarmi di nuovo la fica pregna di umori, facendo scorrere il suo dito dentro e fuori a tempo con i colpi del suo cazzo. “Lidia, Lidia, vengo, vengo, vengoooooooo”.
    Sentivo il suo cazzo pulsare e ad ogni spinta un schizzo di sperma si inoltrava nelle mie viscere. Sembrava non finisse mai, i suoi colpi andarono avanti ancora fino a quando esausto si sfilò da me. Rimanemmo lì a guardarci senza dirci niente, fino a quando mio fratello completamente nudo entrò nella stanza, aveva il cazzo già duro, si avvicinò me lo appoggiò alle mie labbra e mi disse “Succhiamelo”. Papà era rimasto dietro e il suo cazzo iniziava ad irrigidirsi nuovamente.
    Presi il suo strumento nella mia bocca passando la mia lingua tutto intorno. Papà stava accanto a guardare. Leccavo e succhiavo lentamente il cazzo di Cris, il quale a forza cercava di spingermelo sempre più in gola dopo poco Cris si sfilò dalla mia bocca e fu sostituito da Papà che disse: “Cris hai sicuramente visto la lezione prima, fammi vedere se hai imparato bene”. Mio fratello allora si mise dietro di me e iniziai a sentire il suo cazzo farsi strada nel mio culo, ero ancora piena dello sperma di mio padre che aiutò la lubrificazione per l’ingresso di Cris.
    “Adesso ti andremmo a riempire da entrambe le estremità” grugnì papà mentre spingeva ulteriormente il suo cazzo nella mia bocca.
    Cris pompava sempre più velocemente nel mio ano caldo e sapevo che non sarebbe durato molto a lungo. Sentivo che stavo per avere un orgasmo e spinsi indietro per incontrare i suoi colpi. Misi la mano tra le gambe e strofinai il mio clitoride dolorante portando me stessa di un orgasmo pazzesco.
    I miei gemiti vennero attutiti dal cazzo di Papà che era nella mia bocca, finché il cazzo di Cris esplose dentro di me “Oh, papà sto venendo, sto riempiendo il culo di questa piccola cagna per te.”
    Papà era anche lui arrivato al limite e sentii il suo sperma arrivarmi in gola, lo ingoiai tutto, accontentando il mio papi che mi aveva detto: “Adesso ti andremmo a riempire da entrambe le estremità”.
    Crollammo poi tutti sul divano esausti. Io ero pienamente consapevole che la mia figa non era ancora stata penetrata, e ne avevo assolutamente bisogno volevo essere sverginata anche li. Mi alzai, mi sedetti sullo schienale del divano aprendo le gambe e iniziai a strofinare le dita su e giù per la mia fessura bagnata prima di mettere il mio dito medio nella mia fichetta stretta e così dissi: “A chi di voi due torna duro per primo?” “Al primo che gli si rizza la darò in premio”. Entrambi hanno cominciato a segare i loro cazzi molli, i loro occhi erano puntati sulla mia figa piena di umori. Mio padre dopo due orgasmi faceva fatica a farlo venire duro di nuovo, ma Cris era già a buon punto, così lo guardai e gli dissi: “Oh sì, Cris penso che si sta avvicinando il momento di prendere il premio.”
    Papà a quel punto lasciò stare il suo cazzo, si avvicinò a me e infilò il suo dito medio nella fica accanto al mio, io iniziai a gemere come prima quando lui con il suo dito mi aveva scopata “Penso che sia quasi pronta, figlio vieni e scopa questa piccola troietta”.
    Cris si inginocchiò davanti a me, il suo cazzo era rigido come il ferro ora. Sia Papà che io togliemmo le dita dal mio pertugio, così scesi dallo schienale e mi sdraiai a gambe aperte sul divano, afferrai il cazzo di Cris e lo guidai verso di me. Sentii la sua punta larga entrare nella mia figa fradicia e vergine, poi con un colpo secco lo spinse tutto dentro deflorando la mia verginità. Rimase fermo un attimo per permettermi di abituarmi a questa nuova sensazione, riprese poi a far scorrere lentamente il suo cazzo dentro di me.
    Avvolsi le mie gambe intorno al sedere di Cris e lui stantuffava la mia figa alternano colpi irruenti a movimenti lenti. I muscoli della mia figa avvolgevano e stringevano quel cazzo come se non volessero farselo scappare. Iniziai a gemere ad alta voce mentre Papà mi sbottonava la camicetta per rivelare le mie tette già parecchio mature. Mi stuzzicava i capezzoli delicatamente girando le dita attorno a loro, Cris nel frattempo mi scopava aumentando sempre di più la velocità dei suoi colpi. Sentivo il che mio orgasmo si avvicinava, lo trattenni il più possibile fino a quando con un urlo espletai il mio piacere.
    Sapevo che Cris sarebbe venuto di lì a poco e non volevo che schizzasse nella mia figa. Notai che Papà si stava masturbando forse eccitato dal fatto che la sua bambina stava scopando con il figlio. Chiesi ad entrambi di venire sulla mia faccia e in bocca ma non nella mia figa.
    Cris tirò fuori il suo cazzo dalla mia figa, io mi inginocchiai per terra e entrambi si misero davanti alla mia faccia. Iniziai a segarli entrambi, uno con la mano destra e l’altro con la sinistra, dopo poco sostituirono le loro mani alle mie, aprii la bocca tirai fuori la lingua e cercai di prendere più sperma che potevo, passai poi la lingua attorno ai loro cazzi per ripulirli completamente.
    Eravamo tutti esausti. Rimanemmo lì, io sdraiata per terra e loro sul divano e mentre guardavano la mia faccia inzuppata del loro sperma e si strofinavano leggermente il loro cazzo moscio si addormentarono.
    Io mi alzai e andai a farmi un bagno.
     
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    CITAZIONE (fabxxx @ 26/9/2015, 15:01) 
    Con Mio Fratello Cris e mio Padre


    Anni fa all'età di 17 anni, è accaduto ciò che sto per raccontarvi, io mi chiamo Lidia e ho 29 anni.

    La mia prima esperienza sessuale, a parte le dita che praticamente ogni notte usavo nella mia camera da letto, è stata con mio fratello. Lui ha un anno più di me ed era ossessionato dal sesso, come tutti i ragazzi della sua età d'altronde. Sapevo che mi spiava mentre facevo la doccia e quando mi mettevo le gonne corte cercava in ogni modo di sbirciare sotto.

    Un pomeriggio mentre mi stavo facendo una doccia in piedi all'interno della vasca, dallo specchio vidi la porta del bagno aprirsi lentamente di qualche centimetro. Decisi che era giunto il momento di farlo soffrire un po’. Iniziai così ad insaponarmi lentamente il seno già ben sviluppato, concentrando il movimento delle dita attorno ai mie capezzoli turgidi. Poi lentamente spostai una mano tra le mie gambe assicurandomi di essere posizionata in modo da far vedere tutto a quel porco di mio fratello Cris. Con dei dolci movimenti toccavo la mia fessura e iniziai a sentire quelle sensazioni di godimento a me molto familiari, cosa resa ancora più eccitante nel sapere che qualcuno mi stava guardando. Continuai a toccarmi i capezzoli con una mano, e la fighetta con l’altra, il mio respiro si faceva sempre più ansimante, e sapevo che in poco tempo avrei raggiunto l’orgasmo.
    Vidi la porta aprirsi un po’di 'più, il mio ansimare aveva attirato ancor di più l’attenzione di Cris, e in un batter d’occhio, lui entrò, chiuse la porta e si mise di fronte a me con il suo cazzo duro in mano dicendomi: “continua pure, non preoccuparti della mia presenza”. Io rimasi li ferma impietrita a fissare il suo cazzo. “Vai avanti, o ti dirò papà quello che stavi facendo. Gli dirò che ti stavi mostrando di proposito” mi disse.
    Iniziò così a segarsi nuovamente, mentre guardava il mio corpo nudo. Con la paura che lo dicesse a nostro padre gli dissi: “Ok, però questo te lo sego io”.




    E con un movimento fulmineo, lo presi per il cazzo con una mano e lo tirai verso di me, nello stesso tempo con l’altra mano continuai nuovamente a toccare la mia fessura.
    Prosegui così a titillare la mia fighetta con una mano e a far scorrere su e giù per il suo turgido albero l’altra. Dopo poco Cris iniziò ad irrigidirsi, spingendo il suo cazzo verso la mia mano, e uno, e due, e tre fiotti di sperma raggiunsero la mia coscia. Nel sentire il suo liquido caldo che colava sulla mia gamba e continuando a toccare il suo cazzo pulsante arrivai anch'io all'orgasmo. Continuai a toccare il suo membro che piano piano si sgonfiava. “Wow è 'stato fantastico, è tutto scivoloso e appiccicoso” gli dissi.
    Mio fratello mi disse che avrebbe comunque raccontato a Papà quello che avevo fatto, e uscì di corsa dal bagno.
    Il giorno dopo, quando tornai a casa da scuola mio padre era lì ad aspettarmi con fare severo, e mi disse: “Tuo fratello mi ha detto che mentre facevi la doccia lo provocavi con gesti osceni e che poi lo hai toccato in quel posto”.
    “Ma Papà, è stato lui che si era messo a spiarmi dalla porta” gli dissi piagnucolando. Mi sedetti sulla sedia di fronte a lui, la mia gonna era corta, accavallai le mie cosce, e notai che lo sguardo di Papà si abbassò per un istante per tornare poi a guardarmi negli occhi nuovamente. Un malvagio pensiero attraversò la mia mente e socchiusi le mie gambe.
    Il suo sguardo si spostò di nuovo. Pensai che in quella posizione potesse vedere meglio le mie mutandine bianche. Mi spostai sulla sedia rendendo la vista è ancora più evidente. Papà stava diventando un po’ nervoso, la sua bambina era lì a mostrarle le sue mutandine in quel modo. Vidi poi un movimento nei suoi pantaloni, oddio papà si stava eccitando.” Ti sei divertita?” mi disse. Si avvicinò a dove ero seduta e mi disse di alzarmi “Dovrei dare una bella sculacciata tutti e due” disse nuovamente e in quel momento mi alzò la gonna e appoggiò la sua mano sul mio culo facendomi una pesante carezza. Non tolse la mano, ma iniziò a spremere il mio culo infilando la mano sotto le mutande come se la strizzata riuscisse meglio.
    Quando capì che non mi stavo tirando via prese un po’ più di coraggio e cominciò ad accarezzarmi in mezzo alle natiche arrivando a solleticare con forza il mio buchetto posteriore.
    "Hai intenzione di dare alla tua bambina una lezione?” dissi girandomi di scatto come se volessi divincolarmi dalla sua mano errante. Aveva cambiato umore e a giudicare dall'enorme rigonfiamento nella parte anteriore dei pantaloni si stava eccitando parecchio. “Vuoi che faccia anche a te quello che ho fatto a Cris?" gli dissi avvicinandomi nuovamente e accarezzandogli il suo cazzo duro attraverso i pantaloni.
    "Oh, Lidia non sarebbe così male, ma credo che sia giunto il momento di darvi una lezione” rispose con voce tremula.
    La sua mano alzò la parte anteriore della mia gonna e la fece scorrere nella parte interna della coscia. Sentivo la mia giovane figa che si stava bagnando e quando il suo dito cominciò a strofinarsi su di essa i miei succhi erano già affiorati all'esterno.
    Le sue dita esploravano delicatamente la mia fessura e le mie labbra socchiuse poi con il medio inzuppato dei mie umori si inoltrò all'interno. Allo stesso tempo, con l'altra mano mi palpava il culo facendo pressione con il dito medio contro il mio ano stretto. L'indice ora è entrato nella mia figa fino alla prima nocca e io rimasi a bocca aperta dal piacere che provavo. “Oh, Papà e bellissimo” dissi con un urlo di piacere. “Mettilo dentro tutto, lo voglio tutto dentro di me” gridai nuovamente. In quel momento gli aprii la patta dei pantaloni e presi il suo cazzo eretto con la mia piccola mano e lo tirai fuori. Facevo scorrere la mano su e giù per il suo membro, mentre lui continuava ad insinuarsi nella mia figa stretta.
    Ci trasferimmo sul divano dove mi tolsi gonna e mutande, mi sedetti, allargai le gambe e misi in mostra tutta la mia figa vergine. Lui si abbassò mettendo la sua faccia vicino ad essa, per respirare il profumo che la mia figa di ragazza emanava. Poi rimise di nuovo dentro il dito e con la lingua cominciò a leccare il mio clitoride. Con il dito medio dell'altra mano cominciò a massaggiare il mio piccolo anello anale e con i miei succhi a lubrificare l’ingresso del mio piccolo buco stretto.
    Digitalizzava entrambi i miei buchi e leccava la mia fica e in pochi minuti arrivai all'orgasmo. Le sue dita erano di notevoli dimensioni, mi hanno portato all'orgasmo, ma io volevo ancora di più. Ho urlato e i miei succhi inondarono le sue mani e la sua faccia.
    Si tirò indietro e iniziò a togliersi i vestiti, guardando sempre tra le mie gambe.
    “E adesso Lidia ti voglio scopare il culo stretto e riempirlo di sperma caldo.” Mi fece inginocchiare sul pavimento e piegare sopra il divano, prese il suo cazzo ed iniziò a strofinarlo sulle labbra inzuppate della mia figa in modo da ricoprirlo completamente dei miei umori scivolosi. Nel contempo si leccò un dito e me lo mise nel culo, facendolo roteare per preparami all'inculata.
    Sentii poi scivolar fuori il dito e arrivare la punta del suo cazzo duro contro il mio ano. Non ero sicura di voler prendere quel cazzone nel culo, ma prima che potessi protestare sentii una forte spinta e il suo cazzo che penetrava lentamente dentro di me. Lui da bravo Papà procedeva piano piano per adattare il mio buco alla larghezza del suo cazzo. “No Papà no, noooooo……. , ssssssssi…….spingilo dentro, fottimi, fottimi, spaccami il culo”. Sembrava che tutto il mio corpo fosse stato riempito.
    Ad ogni suo colpo in avanti io mi spingevo indietro, per poter sentire tutta la sua lunghezza, lui nel frattempo con una mano iniziò a toccarmi di nuovo la fica pregna di umori, facendo scorrere il suo dito dentro e fuori a tempo con i colpi del suo cazzo. “Lidia, Lidia, vengo, vengo, vengoooooooo”.
    Sentivo il suo cazzo pulsare e ad ogni spinta un schizzo di sperma si inoltrava nelle mie viscere. Sembrava non finisse mai, i suoi colpi andarono avanti ancora fino a quando esausto si sfilò da me. Rimanemmo lì a guardarci senza dirci niente, fino a quando mio fratello completamente nudo entrò nella stanza, aveva il cazzo già duro, si avvicinò me lo appoggiò alle mie labbra e mi disse “Succhiamelo”. Papà era rimasto dietro e il suo cazzo iniziava ad irrigidirsi nuovamente.
    Presi il suo strumento nella mia bocca passando la mia lingua tutto intorno. Papà stava accanto a guardare. Leccavo e succhiavo lentamente il cazzo di Cris, il quale a forza cercava di spingermelo sempre più in gola dopo poco Cris si sfilò dalla mia bocca e fu sostituito da Papà che disse: “Cris hai sicuramente visto la lezione prima, fammi vedere se hai imparato bene”. Mio fratello allora si mise dietro di me e iniziai a sentire il suo cazzo farsi strada nel mio culo, ero ancora piena dello sperma di mio padre che aiutò la lubrificazione per l’ingresso di Cris.
    “Adesso ti andremmo a riempire da entrambe le estremità” grugnì papà mentre spingeva ulteriormente il suo cazzo nella mia bocca.
    Cris pompava sempre più velocemente nel mio ano caldo e sapevo che non sarebbe durato molto a lungo. Sentivo che stavo per avere un orgasmo e spinsi indietro per incontrare i suoi colpi. Misi la mano tra le gambe e strofinai il mio clitoride dolorante portando me stessa di un orgasmo pazzesco.
    I miei gemiti vennero attutiti dal cazzo di Papà che era nella mia bocca, finché il cazzo di Cris esplose dentro di me “Oh, papà sto venendo, sto riempiendo il culo di questa piccola cagna per te.”
    Papà era anche lui arrivato al limite e sentii il suo sperma arrivarmi in gola, lo ingoiai tutto, accontentando il mio papi che mi aveva detto: “Adesso ti andremmo a riempire da entrambe le estremità”.
    Crollammo poi tutti sul divano esausti. Io ero pienamente consapevole che la mia figa non era ancora stata penetrata, e ne avevo assolutamente bisogno volevo essere sverginata anche li. Mi alzai, mi sedetti sullo schienale del divano aprendo le gambe e iniziai a strofinare le dita su e giù per la mia fessura bagnata prima di mettere il mio dito medio nella mia fichetta stretta e così dissi: “A chi di voi due torna duro per primo?” “Al primo che gli si rizza la darò in premio”. Entrambi hanno cominciato a segare i loro cazzi molli, i loro occhi erano puntati sulla mia figa piena di umori. Mio padre dopo due orgasmi faceva fatica a farlo venire duro di nuovo, ma Cris era già a buon punto, così lo guardai e gli dissi: “Oh sì, Cris penso che si sta avvicinando il momento di prendere il premio.”
    Papà a quel punto lasciò stare il suo cazzo, si avvicinò a me e infilò il suo dito medio nella fica accanto al mio, io iniziai a gemere come prima quando lui con il suo dito mi aveva scopata “Penso che sia quasi pronta, figlio vieni e scopa questa piccola troietta”.
    Cris si inginocchiò davanti a me, il suo cazzo era rigido come il ferro ora. Sia Papà che io togliemmo le dita dal mio pertugio, così scesi dallo schienale e mi sdraiai a gambe aperte sul divano, afferrai il cazzo di Cris e lo guidai verso di me. Sentii la sua punta larga entrare nella mia figa fradicia e vergine, poi con un colpo secco lo spinse tutto dentro deflorando la mia verginità. Rimase fermo un attimo per permettermi di abituarmi a questa nuova sensazione, riprese poi a far scorrere lentamente il suo cazzo dentro di me.
    Avvolsi le mie gambe intorno al sedere di Cris e lui stantuffava la mia figa alternano colpi irruenti a movimenti lenti. I muscoli della mia figa avvolgevano e stringevano quel cazzo come se non volessero farselo scappare. Iniziai a gemere ad alta voce mentre Papà mi sbottonava la camicetta per rivelare le mie tette già parecchio mature. Mi stuzzicava i capezzoli delicatamente girando le dita attorno a loro, Cris nel frattempo mi scopava aumentando sempre di più la velocità dei suoi colpi. Sentivo il che mio orgasmo si avvicinava, lo trattenni il più possibile fino a quando con un urlo espletai il mio piacere.
    Sapevo che Cris sarebbe venuto di lì a poco e non volevo che schizzasse nella mia figa. Notai che Papà si stava masturbando forse eccitato dal fatto che la sua bambina stava scopando con il figlio. Chiesi ad entrambi di venire sulla mia faccia e in bocca ma non nella mia figa.
    Cris tirò fuori il suo cazzo dalla mia figa, io mi inginocchiai per terra e entrambi si misero davanti alla mia faccia. Iniziai a segarli entrambi, uno con la mano destra e l’altro con la sinistra, dopo poco sostituirono le loro mani alle mie, aprii la bocca tirai fuori la lingua e cercai di prendere più sperma che potevo, passai poi la lingua attorno ai loro cazzi per ripulirli completamente.
    Eravamo tutti esausti. Rimanemmo lì, io sdraiata per terra e loro sul divano e mentre guardavano la mia faccia inzuppata del loro sperma e si strofinavano leggermente il loro cazzo moscio si addormentarono.
    Io mi alzai e andai a farmi un bagno.

    :sick: :sick: :sick: :vo: :vo:

    senza nemmeno leggerlo, basta il titolo che schifo :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo:
     
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    CITAZIONE (enricorns2 @ 26/9/2015, 15:20) 
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    senza nemmeno leggerlo, basta il titolo che schifo :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo: :vo:

    ah questi pervertiti che parlano di sesso
     
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